I fatti sono semplici: un uomo muore nel letto dell’amante, questa, disperata, chiama soccorsi, constatato il decesso la polizia avvisa la famiglia. Arriva la moglie, accompagnata da un fratello e dal figlio. Scoppia la rissa.
7 pensieri su “muore a letto con l’amante, poi è rissa”
L’AMORE INIZIA
QUANDO FINISCE IL FUNERALE E SI SPARTISCE L’EREDITA’ DOPO RISSA “QUELLA” MAI ESTINTA DEL TUTTO!
Ridendo e di fretta un saluto senza nessun tipo di “questi” prolemi! Bianca 2007
l’ho letto ieri sera e ho sorriso …lui era pure giovane, 52 anni :)))….ti pongo una bella domandina, che così poi mi rispondi e ne facciamo un bel tema-da-gelmini….ma perchè una donna (la moglie) invece di chiedersi per quale motivo il marito ha un’altra, si scaglia come una iena sull’altra e salva il marito?..(il morto, ops..)..difesa del territorio?..ma fino a quando difendi il territorio? fino a quando reciti il ruolo di tigre e non ti prendi invece un uomo che pensi a te, finalmente?
risposta, r.s.v.p.
minnie-domandine
mica tutti capiscono che il territorio si conquista e non si difende. Visto che pare la signora vivesse altrove dal marito, forse il problema è anche economico, oltrechè affettivo. Già che ci sono mi pongo una domanda, ma perchè ci si incaponisce a cercare di possedere ciò che non è più nostro? Per orgoglio? per solitudine? per dispetto? per amore? e amore di che, visto che si confonde soggetto con oggetto? Ma minnie, pensare all’altro è un fatto reciproco, per cui penso a te se tu pensi a me. Per il resto, come direbbe il mio guru in prima, “fà l’omo”, cioè cerca di decidere e non di farti pippe
saggio il guru in prima..anche i vecchi preti dicevano che si diventava ciechi e cadaveno le dita a farsi le pippe :)))))……..per tutto il resto, scriviamo qualcosa..o facciamo una bella tavola rotonda, una convenscion, un dibattito, una roba fighettosa con donne incarognite e stelline danzanti…
buonappetito, e non mangiare le topoline :)))
stamattina pensavo, mentre rientravo da una commissione di lavoro, a quando si consola una persona e le si dice: ma lascia stare, fai finta di niente, pensa a te stessa.
lo si fa per dirlo in fondo un po’ a se stessi.
per giustificare il proprio egoismo.
io me la prenderei col morto comunque. e lascerei andare il resto.
e comunque prendersena non vale nemmeno la pena.
quando si inizia a controllare il proprio uomo è la fine.
(bah. non mi sono spiegata, temo)
credo sia una delle cose più difficili. voler bene senza la necessità di esigere il “possesso” (che brutta parola). questo non solo nei rapporti uomo-donna ma ogni volta che si vuole bene. e non parlo di amore. può esserlo, ma anche affetto, amicizia, stima.
quindi non solo con il proprio compagno, ma con i figli, genitori, parenti, amici.
io ho subito per anni le scenate di “gelosia” di un capo-amica. le volevo un bene dell’anima ma alla fine ho mollato il lavoro, non ce l’ho fatta. peggio di un marito geloso.
ripeto, non è facile. credo stia un po’ nella natura umana credere che se vogliamo bene a qualcuno (qualcosa) questo automaticamente ci debba appartenere.
e anche chi vuole bene, quando ci si trova nel momento dell’apice del rapporto, tende a cadere nello stesso tranello.
“ti voglio bene, ti amo. ti appartengo e sono tua”.
credo che in molti l’abbiamo detto, pensato, affermato.
tranne poi rinnegarlo, tornare indietro, dispiacersi anche solo per averlo pensato.
amare, in senso lato, è qualcosa che va oltre. non c’è possesso. è qualcosa che spesso non ha neanche una vera fine, solo si trasforma. e di conseguenza c’è la necessità di conoscere, amare “anche” altre persone. per questo motivo non ci può essere alcun tipo di appartenenza.
è un vivere, sfiorarsi, penetrarsi, sfiorarsi.
come Emma credo di non essermi spiegata neanche un po’.
Io non ho sorriso affatto a questa notizia…i soldi uccidono, che siano pochi e che siano tanti, uccide tutto anche l’amore quello che ti faceva dire: “ti voglio bene, ti amo. ti appartengo e sono tua…(aggiugerei io) per sempre”. Amare al di fuori del proprio matrimonio non é piú solo un capriccio.
Un saluto Willy sono stressatissima, con un sacco di esse, e neppure il blog riesce a rilassarmi.
Kiss Xee
L’AMORE INIZIA
QUANDO FINISCE IL FUNERALE E SI SPARTISCE L’EREDITA’ DOPO RISSA “QUELLA” MAI ESTINTA DEL TUTTO!
Ridendo e di fretta un saluto senza nessun tipo di “questi” prolemi! Bianca 2007
l’ho letto ieri sera e ho sorriso …lui era pure giovane, 52 anni :)))….ti pongo una bella domandina, che così poi mi rispondi e ne facciamo un bel tema-da-gelmini….ma perchè una donna (la moglie) invece di chiedersi per quale motivo il marito ha un’altra, si scaglia come una iena sull’altra e salva il marito?..(il morto, ops..)..difesa del territorio?..ma fino a quando difendi il territorio? fino a quando reciti il ruolo di tigre e non ti prendi invece un uomo che pensi a te, finalmente?
risposta, r.s.v.p.
minnie-domandine
mica tutti capiscono che il territorio si conquista e non si difende. Visto che pare la signora vivesse altrove dal marito, forse il problema è anche economico, oltrechè affettivo. Già che ci sono mi pongo una domanda, ma perchè ci si incaponisce a cercare di possedere ciò che non è più nostro? Per orgoglio? per solitudine? per dispetto? per amore? e amore di che, visto che si confonde soggetto con oggetto? Ma minnie, pensare all’altro è un fatto reciproco, per cui penso a te se tu pensi a me. Per il resto, come direbbe il mio guru in prima, “fà l’omo”, cioè cerca di decidere e non di farti pippe
saggio il guru in prima..anche i vecchi preti dicevano che si diventava ciechi e cadaveno le dita a farsi le pippe :)))))……..per tutto il resto, scriviamo qualcosa..o facciamo una bella tavola rotonda, una convenscion, un dibattito, una roba fighettosa con donne incarognite e stelline danzanti…
buonappetito, e non mangiare le topoline :)))
stamattina pensavo, mentre rientravo da una commissione di lavoro, a quando si consola una persona e le si dice: ma lascia stare, fai finta di niente, pensa a te stessa.
lo si fa per dirlo in fondo un po’ a se stessi.
per giustificare il proprio egoismo.
io me la prenderei col morto comunque. e lascerei andare il resto.
e comunque prendersena non vale nemmeno la pena.
quando si inizia a controllare il proprio uomo è la fine.
(bah. non mi sono spiegata, temo)
credo sia una delle cose più difficili. voler bene senza la necessità di esigere il “possesso” (che brutta parola). questo non solo nei rapporti uomo-donna ma ogni volta che si vuole bene. e non parlo di amore. può esserlo, ma anche affetto, amicizia, stima.
quindi non solo con il proprio compagno, ma con i figli, genitori, parenti, amici.
io ho subito per anni le scenate di “gelosia” di un capo-amica. le volevo un bene dell’anima ma alla fine ho mollato il lavoro, non ce l’ho fatta. peggio di un marito geloso.
ripeto, non è facile. credo stia un po’ nella natura umana credere che se vogliamo bene a qualcuno (qualcosa) questo automaticamente ci debba appartenere.
e anche chi vuole bene, quando ci si trova nel momento dell’apice del rapporto, tende a cadere nello stesso tranello.
“ti voglio bene, ti amo. ti appartengo e sono tua”.
credo che in molti l’abbiamo detto, pensato, affermato.
tranne poi rinnegarlo, tornare indietro, dispiacersi anche solo per averlo pensato.
amare, in senso lato, è qualcosa che va oltre. non c’è possesso. è qualcosa che spesso non ha neanche una vera fine, solo si trasforma. e di conseguenza c’è la necessità di conoscere, amare “anche” altre persone. per questo motivo non ci può essere alcun tipo di appartenenza.
è un vivere, sfiorarsi, penetrarsi, sfiorarsi.
come Emma credo di non essermi spiegata neanche un po’.
Io non ho sorriso affatto a questa notizia…i soldi uccidono, che siano pochi e che siano tanti, uccide tutto anche l’amore quello che ti faceva dire: “ti voglio bene, ti amo. ti appartengo e sono tua…(aggiugerei io) per sempre”. Amare al di fuori del proprio matrimonio non é piú solo un capriccio.
Un saluto Willy sono stressatissima, con un sacco di esse, e neppure il blog riesce a rilassarmi.
Kiss Xee