El mondo xe beo parché el xe avarià. Il mondo è bello perché è avariato, storpiato in dialetto e poi giù a ridere. Eppure è vero, è proprio avariato, con larghi, inquietanti screzi di verde che vira verso il blu. Il colore del veleno, nel buono dei cibi.
E’ vero che c’è dell’ avariato nei rapporti umani, lo penso anche se discriminando va meglio, nel senso che ciò, e chi, conosco è in larga parte quello che mi piace.
Poi mi viene in mente che è svalutato di significato, il mi piace, fb ce l’ha scippato per la sua facilità d’uso. Furbetti loro, sanno che siamo portati, di primo acchito, a farcele piacere le cose, c’hanno insegnato così, piuttosto che rifiutarle. Ma con le persone mica va bene tutto. Così meglio riesumare che anche alla differenza siamo portati, e marcare il campo. Come i gatti. Se poi il mi piace diventa qualcosa di meno superficiale, allora il piacere dura ed è rapporto vero. Ma mica accade sempre, anzi succede così di rado… Per fortuna.
Non devo piacerti per forza, solitudine, o altro, ma se il piacere reciproco s’incontra ecco che quell’avariato scompare, diventa vario e quindi bellezza e ricchezza. E io mica so bene come sei, ma m’interessi.
Essere interessati a qualcuno, e mai a qualcosa, che anche le cose hanno le gambe, essere interessati, ascoltare per capire. Essere interessati. Passioni inaspettate, regali. Non è mai per tutti, non può essere. Per fortuna.
