
Certe storie sono una torcia lanciata nella notte,
che illumina finestre chiuse,
usci attoniti,
e alza gli occhi dietro i vetri:
qualcuno, sovrappensiero, volge il capo al cielo.
Una parabola breve
che lo sguardo non stringe,
un fuoco che s’allontana e ci vede,
nudi d’anima, come sempre siamo
nel buio che avvolge case e cuori.
Che resta di quella scia?
Scintille sparse,
piccoli lumi che possono generare,
incendi nei pensieri,
oppure un fuoco altrove,
o ancora, un suono, che è già un ricordo
mentre la luce apre il cielo.
Tra le case s’è formata una piazza d’aria,
che nella notte cuce assieme sospiri dalle case,
e di giorno le rondini le corrono attorno,
ma stanotte gli occhi cercano ricordi,
che i muri tengono stretti
storie che non s’affacciano.
Molto bella. Ci vorrebbe una torcia che illumini tutto il mondo e che si chiama pace in ogni dove e per ognuno.
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Sabato parteciperemo a Roma alla manifestazione stop Rearm Europe. Ci sarà il solleone ma non il silenzio. Grazie Marina 🤗
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Ci sarò anch’io sabato abbiamo un nemico comune. Buona giornata.
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Ma buongiorno
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purtroppo non è un buon giorno Nadine, gli eventi di questa notte aprono porte oscure. Ma tu l’avevi intuito come sanno i poeti.
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Questa notte gli Stati Uniti hanno attaccato l’Iran con bombardieri strategici e bombe ad alto potenziale.
Non rispettando la propria parola sul tempo per negoziare con Teheran, ovvero due settimane, Donald Trump ha deciso di sferrare un attacco a sorpresa contro tre siti nucleari in Iran ovvero Fordow, Natanz ed Isfahan.
Il presidente Trump si congratula con i ‘grandi guerrieri americani’ che dall’alto hanno seminato distruzione e morte.
In questa sintesi c’è tutto quello che noi rifiutiamo: il diritto internazionale ridotto in frantumi, la sovranità di una nazione violentata, lo spregio per le vite umane, la legge del più forte che può fare quello che vuole del più debole. Questo sarebbe il risultato di una civiltà che si ritiene tale solo perché ha potenza tecnologica, armi devastanti, mero esercizio della forza per imporre il proprio ordine.
Tutti noi, i deboli, siamo minacciati, ridotti nell’angolo con I nostri diritti, la nostra eguaglianza, la possibilità di crescere, di vivere. Noi, i nostri figli, la nostra concezione del mondo e della vita.
Il genocidio di Gaza e del popolo Palestinese, l’attacco all’Iran, prima di Israele e ora degli Stati Uniti, rendono concreta quella continua discesa all’inferno che minaccia le nostre vite, i diritti umani, l’eguaglianza di essi. Ogni atto di forza senza protesta riceve un consenso e noi non siamo disponibili a darlo, non è il nostro, questo mondo dove ognuno è sacrificabile, ogni diritto si spegne nella violenza, ogni legge può essere violata. Non è il nostro mondo e noi vogliamo invece che i diritti dell’uomo, la legge universale sulla dignità di esso, siano le regole delle vite, dell’economia, dell’uso della forza.
Restiamo ai fatti, essi sono la verità e quando si uccidono civili, bambini, persone che affamate chiedono pane, è omicidio non guerra. È Genocidio quando è un popolo che si vuole cancellare.
Quando viene detto da Netanyahu, prima la forza poi la pace, non c’è più diritto, limite, salvezza per l’inerme. Questo non è il mondo che vogliamo e abbiamo solo la forza dei deboli, la protesta e l’esecrazione dei portatori di morte.
Sinistra Futura sarà in ogni dimostrazione per la pace e per il diritto a vivere. Lo faremo a partire da dove viviamo dove le conseguenze delle guerre si fanno sentire nella vita quotidiana, nell’insicurezza, nel crescente dominio dell’economia del solo profitto, dove gli uomini e le vite sono cose, non speranze, diritti, futuro. Lo faremo ovunque ci sia modo di dire che il nostro mondo si fonda sulla crescita comune, sulla solidarietà, sul diritto di tutti gli uomini ad avere vita, futuro, dignità.
questo il mio commento a quanto è accaduto come responsabile di una associazione che persegue la pace e non solo.
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