ti racconto…

5 pensieri su “ti racconto…

  1. Che bei pensieri! e comunque la bellezza la dici, la racconti bene con il tuo sentire che è originale, come lo è quello di ognuno di noi esseri umani su questa Terra. L’importante è viverla, e non permettere mai a nessuno di rovinarcela, e rispettando anche quella degli altri.

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  2. Ti scrivo senza sapere bene da dove iniziare, come quando si passeggia senza una meta precisa, lasciandosi portare dai passi. Ti ho immaginato con il bicchierino tra le dita, il vetro bollente che costringe a sorbire piano, come se il tempo potesse rallentare insieme al caffè. È bello pensare che certi gesti ci attraversino senza appartenerci davvero, che siano tracce di un passato che ancora respira nelle mani, nel modo in cui portiamo alle labbra il sapore di casa.

    Qui la primavera non ha la pazienza di farsi aspettare. Si è svegliata di colpo, spalancando le finestre, buttando fuori dalla terra tutto ciò che ancora esitava. Non ha la misura delle cose che si svelano piano: straborda, esagera, insiste. I colori si prendono spazio senza chiedere permesso, i cieli si gonfiano di luce e l’aria porta con sé qualcosa di nuovo, qualcosa che somiglia all’inquietudine dolce di chi sta per partire.

    Eppure, tra tutto questo fremito, rimane un senso di attesa. Come se la primavera non fosse un arrivo, ma solo un invito a qualcosa che deve ancora accadere. Forse è il modo che ha il tempo di giocare con noi, di farci credere che la bellezza si possa afferrare, mentre invece ci sfugge tra le dita, proprio come la sabbia quando proviamo a stringerla.

    Ho pensato che sarebbe bello parlare di questo senza parole, sdraiati sull’erba, a guardare le nuvole trasformarsi in animali che corrono e cappelli dimenticati dal vento. Che tutto questo ci scivolasse addosso senza bisogno di nomi, senza il peso delle spiegazioni.

    Forse è così che bisognerebbe vivere la primavera: senza cercare di capirla, senza cercare di trattenerla. Solo lasciandosi attraversare.

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  3. Che bella questa tua primavera, Nadine. Le parole diventano sostanza, emozione, forza che interroga e riflette tranquilla. Quante considerazioni su cui riflettere. La primavera, come il tempo, ha bisogno di dialogo, di scambio per non essere solo superficie che scorre e scompare.

    Grazie Nadine.

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  4. La bellezza è importante viverla, quella che ci interpella, quella che gestisce per noi lo sguardo e si combina con ciò che sentiamo, siamo,. In primavera, per me, c’è un crescendo di vita e di forza in ciò che attendeva. Come se fosse il tempo che interpella e chiede attenzione. Un decidere il possibile, perché poi maturerà.

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