della tua velocità vorrei dire,
del tuo correre incontro,
del ribollir d’amore,
della libertà che si spoglia nel profondo,
della pelle nuda goduta,
lanciata, gridata, sussurrata,
ma che ancor più…
Ancor più vive e cresce nel lampo d’occhi,
e prima di socchiudere,
scruta l’ attimo, scava,
graffia d’intuito l’infinito,
veloce, vorace come il bacio,
come solo una carezza che entra,
e un corpo che non s’accontenta sa fare,
ma vuole il cuore.
E cosa meno del cuore
può accontentare l’essere?