Certe storie sono una torcia lanciata nella notte,
illuminano finestre chiuse,
usci attoniti,
alzano gli occhi dietro i vetri e qualcuno,
sovrappensiero,
volge il capo al cielo.
Una parabola breve
che le mani non stringono,
un fuoco che s’allontana e ci scopre,
nudi, come siamo sempre nel buio.
Che resta di quella scia?
Scintille sparse,
piccoli lumi che possono generare incendi
nel cuore,
oppure un fuoco altrove, a volte,
o ancora, un suono, che è già un ricordo
mentre la luce s’apre nel cielo.
Tra le case s’è formata una piazza d’aria,
nella notte cuce assieme sospiri dalle case,
di giorno le rondini le corrono attorno,
stanotte gli occhi cercano un ricordo,
ma i muri tengono strette storie
che non s’affacciano.
Quanta delicatezza…queste parole sono profumate…tu non lo sai, ma mi riempiono la stanza d’essenze note al mio olfatto, di colori che appartengono ad un caleidoscopio di colori e geometrie simili alle mie. In questo silenzio, rotto dal solo dalle eliche stanche del ventilatore, è bello vedere questo dipinto nell’aria e questo volo di rondini che in un vertigine aerea ti aggrappano ad un ricordo.
L’immagine della torcia e delle sue scintille é stupenda…
Buona giornata Willy.
..s’è formata una piazza d’aria..
…bella musica!….