La grandezza di una persona si vede dalla sua consapevolezza del limite. Gli altri non si accorgeranno di questa fatica del superarsi, vedendo il risultato, presi dalla meraviglia, dal nuovo e l’ inaudito e parleranno con le parole dell’agiografia, del tutto eccellente, ma non è stato sempre così e la grandezza è passata attraverso errori, scontentezza di sé, instancabile rifarsi. Ciò che è grande si ripete, ma non è mai eguale ed esso stesso addita chi lo affianca nella grandezza, chi lo seguirà. Sono i nani che strepitano per farsi notare, chi è grande può frequentare il silenzio. A chi ha la fortuna di vivere quando ci sono grandi uomini, dovrebbe essere dato discernimento, giusta distanza, compartecipazione nel comprendere ciò che accade. Perché non è facile partecipare della grandezza, esserne mutati, sentire che essa ci parla oltre le opere e spinge anche noi a superarci.