di chi sono?

5 pensieri su “di chi sono?

  1. Pensieri, e realtà estramente dolorose per tanti esseri umani allo stremo delle forze che sperano sempre profondamente, reagiscono e ricominciano a vivere appena gli si apre una strada nuova e possibile. Spero che col tempo i pensieri malati di tanta gente vengano sconfitti definitivamente dai pensieri sani, e dalle azioni, di tanti altri esseri umani che mettono al primo posto la dignità umana dei bambini, delle donne e degli uomini di qualunque età e Paese di provenienza. ❤

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  2. Questo testo poetico è un grido d’identità che sfida il dolore e la dissoluzione. Qui l’immigrato, se ho ben capito, è schiacciato dalla strada, inghiottito dal mare, oppresso dal cielo – una condizione che sembra negare l’individualità, riducendolo a materia senza volto. Ma è proprio in questa tensione tra annullamento e resistenza che si afferma la sua essenza: un essere umano che non si lascia ridurre a vittima, ma si riconosce come parte del tutto senza perdere il suo valore unico.

    Bellissima l’immagine della libertà che si fa elemento e movimento: passo, nuoto, volo. Il migrante diventa animale fiero e potente – ghepardo, delfino, aquila – simboli di velocità, adattabilità e altezza. L’ultima parola, Uomo, è un’affermazione potente, necessaria, che spazza via ogni tentativo di negazione.

    Un brano intenso, che richiama alla dignità e alla forza di chi affronta l’ignoto con il peso di una scelta inevitabile. 🤗

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