…Inseguire le intuizioni, è questo che faccio io. E’ così che ho organizzato la mia vita: inseguendo le intuizioni, comprese quelle che a tutta prima non so decifrare. Soprattutto quelle che a tutta prima non so decifrare.
J.M.Coetzee Slow man Einaudi 2005
Nel cielo azzurro si è inserita una nuvola che ha oscurato il sole, lo sguardo si è spostato verso l’alto e ha sostato. Indeciso se seguire un pensiero o perdersi in un particolare. Le decisioni si accumulano per aggiunta di materiale differente, concause, e per sottrazione. Una sorta di dilavamento del non necessario che porta a una conclusione. Difficile che vi sia la folgorante luce della comprensione profonda, del vedere la consequenzialità degli atti, essa viene sostituita dalla speranza che le cose si raddrizzeranno strada facendo, che tutto troverà un suo posto. E sarà così, ma se questo sia o meno ciò che si pensava inizialmente è difficile che accada. a questo serve l’intuito, l’imponderabile che mette insieme un fine con un inizio, ma parte dal primo e traccia una strada, genera una scelta. la razionalità si mette in mezzo, non ama l’imprevedibile, tanto meno nei sentimenti perché si arroga la presunzione di come andrà a finire. Senza intuizione non ci sarebbe che una sequela di amori ragionati, senza follia, solo convenienza sequenziale. Neppure i tradimenti ci sarebbero, e sarebbe esclusa quell’interpretazione che questi siano un’ espressione dell’amare e del futuro immaginato diverso, diverrebbero solo negazione e rottura di un patto infrangibile. Cocci che nessun kintsugi sarebbe in grado di riparare.
Ho immaginato di rompere una piastrella quadrata con un taglio verticale che già indica il suo destino e di incollarla su un supporto con la frattura non ricomposta, nel taglio converge la decisione, il tempo si è fermato, ha preso una sequenza e uno scandire nuovo. Da una parte e dall’altra c’è l’immutato scisso. L’istinto sana la frattura, la considera parte del decidere e la porta in sé come momento positivo, tutto si ricomporrà e si apre alla fiducia dell’essere e dell’esistere. Nulla è più ripiegato su se stesso, la spirale si svolge e genera una linea che sarà pronta a ridiventare spirale ma come momento del riflettere interiore, del tornare a guardare dal presente il passato mentre esso si muta in futuro.
Soffermarsi e ascoltare, il corpo ci parla attraverso circuiti neurale, trasmettitori chimici ed elettrici, energia che si trasforma e ricombina, ha il quadro di ciò che siamo e propone una scelta. E’ un dialogo, nulla è obbligato ma si è generata una possibilità che dovrebbe essere considerata. Non è ondivago l’intuito, ha una sapienza che si radica nel profondo e arriva al sauro che ciascuno conserva oltre il percepibile, quell’ondata di inconscio che ogni notte parla e si cancella attraverso i sogni. La sublime libertà del scegliere genera il rimpianto di ciò che si lascia, lo trasforma in altro desiderio e spinge in nuovo intuito. In noi il tempo della scelta, il kairos, diviene reale perché ogni treno genera il successivo, apre una porta nell’attimo in cui ne chiude un’altra. L’intuizione è una certezza lieve o dura, ha una sapienza che si è generata prima e durante il vivere, non sente l’età, non obbliga e soprattutto è speranza che ciò che muterà sia buono, dolce, confacente a noi e misericordioso.
Sento che dovrei spiegare, ma la nuvola si è spostata ed è tornata la luce piena, fuori c’è un mondo che non è quello che vorrei, ho solo la possibilità di seguire ciò che il corpo e la mente mi propongono per far coincidere il cammino con quello che avverto: una ricerca del bene e del benessere, che include me e dove vivo, ciò che percepisco e che mi solleva felicità istantanee con quello che spaventa, che è violenza, rifiuto di umanità. Per avere una risposta al vivere dev’essere considerata la scelta, l’amore, la gioia, la capacità di vedere l’orrore, di rifiutarlo, di sentire che sono io e lui assieme. Che la felicità e il benessere non è una colpa se essa non sottrae vita ad altri. Questo mi dice l’intuito, puoi star bene e far in modo che questo benessere trabocchi verso chi non ne ha. Come, lo scoprirai facendo scelte in te.
Domenica delle Palme, tutto il tracciato che porta dalla gloria all’esecrazione e ancora a diversa gloria. Il relativo del mondo si scioglie nell’assoluto della scelta di sé.











…l’istinto sana la frattura… “Per avere una risposta al vivere dev’essere considerata la scelta, l’amore, la gioia, la capacità di vedere l’orrore, di rifiutarlo, di sentire che sono io e lui assieme.”Vivere, soprattutto vivere bene ,il corpo parla forte e chiaro ,non è affatto una colpa se non sottrae vita agli altri .L’ intuito di sentire che puoi stare bene , la felicità è fatta di attimi non perdiamoli inseguendo deliri della mente ,la mente mente.La nostra realtà è anche vedere l’orrore e rifiutarlo , torniamo all’amore , che è dentro …esterniamolo . Sì la scelta di sé. Willy questi tuoi appunti di viaggio sono preziosi. Felice serata 😉
"Mi piace""Mi piace"
Grazie Francesca, è bello essere ascoltati finché i pensieri si dipanano. Buona notte
"Mi piace""Mi piace"