Alcune donne e uomini hanno lasciato una impronta talmente profonda che le coscienze di altri sono mutate in meglio, sono diventate più sensibili e coraggiose. Hanno capito e fatto una scelta di campo. Queste donne e questi uomini, purtroppo pochi, hanno insegnato che non tutto è uguale e hanno mostrato le differenze, il campo del loro insegnare era ed è l’umanità. Come ci si rapporta con essa, cosa sono le idee e cosa contengono per fare di ogni vita una unicità. Lidia Menapace era una di queste maestre che hanno unito il fare all’essere diventando tutt’uno con le parole. La sua morte è una perdita di testimonianza enorme ma ha seminato, ha creato sensibilità e coscienza di ciò che è giusto e di ciò che vale per giustificare una lotta che non finisce. Grazie Lidia a te, a tutte e tutti quelli che con i fatti portano innanzi l’umanità di ciascuno. Grazie per non esserti stancata mai, per aver detto e vissuto che un partigiano non smette mai di esserlo. Grazie Lidia per essere stata forte e acuta nel leggere ciò che mutava negli animi e di aver ricordato ad essi che non cambia l’impegno di lottare per la giustizia, l’eguaglianza, la libertà.
È un esempio di vita, coerenza e perseveranza per tutti noi. Un invito a non dimenticare la lezione della storia e a lottare perché quel che si è conquistato con la Resistenza va difeso ogni giorno. Un caro saluto a te.