l’invidia

Caino, siamo tutti figli di Caino. Anche se non si crede nella Bibbia, questa è l’ascendenza, fatta di sopravvivenza e sopraffazione. Eppure nella specie qualcosa ha funzionato, i padri, usualmente, non hanno mangiato i figli. Le madri hanno protetto e accudito. Un cerchio si è stretto attorno ai nuclei ed un insieme di cerchi tangenti ha via via creato insiemi che contenevano insiemi. Ma siamo figli di Caino, ovvero ospitiamo l’invidia e le sue conseguenze devastanti. L’invidia è un vizio che non si confessa volentieri, gli altri vizi possono diventare un vanto, la lussuria in particolare di questi tempi, è segno di appartenenza ad una libertà che prima veniva nascosta. Ma l’invidia no, quella al massimo si occulta nelle forme tenere dell’emulazione, le si cambia nome e diventa componente della meritocrazia, molla per competere col vicino, ma senza regole né amicizia. Viene coccolata l’invidia, serve come corpo contundente nella politica e nell’economia oltre che nel tessuto sociale. Eppure l’invidia provoca guasti in ogni aggregato statuale, economico. Le scuole di pensiero manageriale, sia pure in altre forme, la favoriscono come “sana competizione interna” e generano particolari forme di mezze verità, di ipocrisia che mascherano le persone ed escludono la verità dei processi e dei fatti, sostituendola con quella dei dati.  E cosa accade ai tempi della pandemia? Le cose si acuiscono. Stare attenti, non è un messaggio del ministro dell’interno ma il segno che sobbolle qualcosa che individua in nuovi nemici e non nel virus quello principale. Nuove diseguaglianze e nuove povertà senza solidarietà generano naufraghi, con invidia viene visto chi ha fatto -e fa la vita bella- mentre ad altri viene negato il necessario. E non cresce la solidarietà, se davvero non siamo tutti nella stessa barca. Così il solco è destinato a diventare tratto distintivo sociale, voragine che separa e contrappone. È l’invidia senza nome, che diventa facile pascolo per gli aizzapopolo, per nuove divisioni e chiusure: un motore terribile che non perdona e che chiede, pretende, non considera, senza disponibilità a capire e dare.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.