Vorrei che tu, io, fossimo l’orlo di quella nuvola che sfrangia dal grigio al candido,
mentre parla col cielo che cambia ed è solo bello di sé,
essere la luce che muove le foglie
e tu credi sia vento, mentre è il suo calore che spinge l’aria.
E il riflesso d’un sogno che muta, vorrei fossimo,
la trasparenza del verde denudato dal chiarore,
la pace di essere e stare, apparentemente immoti,
mentre la pelle ciarla leggera dei racconti di noi.
Che grande delicata bellezza!
Grazie per avercela regalata
Un sorriso
Ondina
Grazie a Te, Ondina, per l’attenzione che mi regali 🙂 buona domenica