Abbiamo bisogno di un termine per iniziare il nuovo. Che magari nuovo non è ma è un modo diverso di vedere e vederci. Lo chiamo cominciamento perché è un atto di volontà, un voler vedere, mutare ciò che ci rende meno noi stessi. Non è facile. Implica svelamento, ossia vederci come siamo davvero e non sotto innumerevoli croste di abitudini. Neppure le idee che diamo per scontate sono davvero così solide se le esaminiamo, spesso sono convenienze, modi per vivere senza problemi. Se ci basta, va bene così e si può continuare indefinitamente. Qualcosa ci stupirà, molto meno di quanto vediamo. Qualcosa ci emozionerà, ma molto meno di quello che c’è oltre le barriere che abbiamo messo. Basta accontentarsi, ovvero farsene una ragione, come se le ragioni potessero emergere come elemento che continua nel tempo. Le ragioni sono le firme ai nostri armistizi, necessari per non essere travolti da una disfatta, utili a riprendere fiato, ma inefficaci per mutare un desiderio, una passione in vittoria. Nelle vite mettiamo limiti diversi, alcuni, importanti, sono necessari per non offendere gli altri, per conformare le nostre azioni a regole che abbiano un futuro. Altri paletti sono convinzioni religiose, paure e fedeltà che cercano di evitare guai. Ci sono poi convenzioni, comodità, finti principi, convenienze, non poche meschinità che se lette correttamente darebbero il valore reale del nostro io e delle nostre vite. Tutto importante e legittimo, noi siamo quello che scegliamo di essere, ma non raccontiamoci che questo vivere non fa macerie e danni. Non abbiamo forse inventato il male minore e l’accontentarsi per far diventare una scelta un po’ infingardi, una necessità buona e fertile di futuro? Il fatto negativo è che sappiamo che non è vero, che nulla di ciò che facciamo è perfetto e che quel restare sulla strada vecchia non è avere un passato, una raccolta di successi e fallimenti ma la paura boja di andare in territori sconosciuti dove ci sono altre regole e tutto viene azzerato. C’è chi riesce davvero a cambiare vita e chi lo sogna. Entrambi sono migliori di chi non sogna più. Dovrei trarre delle conclusioni, propormi qualcosa, faccio entrambe le cose ma riguardano me, le mie paure e il mio coraggio, la capacità di cambiare e l’insofferenza del lasciare che le cose generino una costante malinconia e insoddisfazione. Noi non siamo stati fatti per questo, l’insoddisfazione l’abbiamo creata giorno dopo giorno allontanando la curva che ci rappresentava da quella che vivevamo. Non siamo stati fatti per essere infelici, nessuna educazione può affermarlo, ma per essere a volte felici, qualche volta soddisfatti, sempre alla ricerca di ciò che corrisponde a noi e ai desideri che ci contengano. Ciò che auguro a me e che riguarda anche voi, è di vedermi come sono e come potrei essere, di avere la forza per colmare un divario di fatica perché nulla sarà regalato, di avere il coraggio di lasciare ciò che non fa bene, che tiene legati ed essere felice o infelice ma per mia scelta.
Che il tempo sia buono e il cuore grande. Buon futuro a tutti voi e a me.
Tanti Auguri di Buon Anno a te! 🙂
Auguri Silvia, che sia un buon anno per te e per chi ami.
Ti auguro un anno pieno di cambiamenti positivi, di sogni, di stupore e di emozioni.
Alexandra
Che bell’augurio Alexandra, mi impegnerò perché accada, per quel poco che posso fare. Ed essendo un augurio davvero bello lo auguro anche a te 🙂
Allenare la mente come si allena il corpo in un esercizio continuo volto alla presa di coscienza, alla messa in discussione. In questo non c’è un inizio o una fine ma un continuo rinnovamento.
Comunque la convenzione di mettere un punto alle cose può comunque essere utile per poter ricominciare sotto una nuova luce.
Allenare mente e corpo assieme è un bel progetto personale che rifugge da palestre ed esteriorità ma si spinge in zone dove solo alcuni capiscono e comunicano. Mi piace il comunicare che implica la comunione, il mettere assieme a qualcuno che capisce profondamente e allora anche l’inizio assume un altro significato, è una presa di coscienza che evolverà, porterà scelte nuove in quella unione tra corpo e pensiero che enfatizza tutto. Lo rende più forte e unico.