Manca sempre qualcosa, un antefatto, una circostanza, dei pensieri non conosciuti. A volte è una distrazione di troppo: è passato qualcosa per la mente e così le parole sono arrivate sciolte da un senso. Per loro conto hanno corso mentre l’orecchio ascoltava un silenzio pensante. Poi, le parole, si sono comunque raggruppate, forse in una domanda oppure un mutare di ritmo, così ne è venuto un interloquire quasi a tono. Ma mancava sempre qualcosa.
Anche da soli capita che un pensiero si mostri per un attimo e poi si rintani. È uno sprazzo, un richiamo che subito tace; tornerà, si dice, e non è vero perché il tempo interiore aggiunge ma non ripete.
Vedendo uno sguardo corrucciato, una ostentata chiusura, viene da chiedersi cosa sia mancato. Ma solo quando interessa davvero chi c’è dietro quello sguardo la domanda si ripete, diviene sensazione di una colpa per distrazione. Per disamore. Per gli altri si dice che ne facciamo una ragione, ma ha un altro nome e si chiama indifferenza.
Manca sempre qualcosa, avremmo voluto dire di più, o tacere abbastanza, così si sarebbe riempito un tassello che ora resta vuoto, ma non è così e se ci si nega la soddisfazione di un compiersi, tutto resta aperto. Tutto quasi sempre resta aperto in attesa di ciò che manca ed è in noi.
Quanto è vero, Will!!
Un sorriso a te, buona serata ☺️
Ondina
Buona serata e buon dì di festa Ondina 🙂