Nell’apparire, cioè nel conformarsi ad altri, c’è lo straccio passato sul mobile, la spugna sul secchiaio, i libri spostati da dove erano utili, l’asciugamano pulito e cambiato perché stropicciato.
Dentro e fuori ci si predispone a un giudizio e questo non sarà sulla verita, ma su regole che chissà chi avrà stabilito. L’ordine esteriore contrasta con quello interiore, e per fortuna è così perché io sono il mio disordine, la mia non conformita, le mie cose eccessive, i miei odori discreti, la mia sciatteria oziosa, le mie frette improvvise. Le mie passioni non devono essere spiegate, gli angoli pieni di oggetti, apparentemente senza senso, sono le mie curiosità. Insomma, il mio disordine è vivo, unico e solo riferibile a me, il resto non mi appartiene e se mi adeguo, è per il minimo tempo indispensabile a non farsi porre domande. Ecco a cosa serve l’ordine: a non rispondere perché non si ha voglia di dire, di raccontare cosa ci sta dietro, ma da giustificare non c’è nulla, proprio nulla.
Piuttosto che raccontare di sé a chi non si ha voglia, a chi magari non capirebbe, a chi non ne vale la pena, meglio riordinare, sì ….

Però si fatica molto a doversi adeguare.
Che sia una serena giornata piena di bellezza 🙂
Un sorriso
Ondina 🙂
con gli anni si capisce sempre meno questa fatica :-).
serena giornata a te, Ondina, sorriso ricambiato 🙂
Bben detto @Wì : ecchè cj avemjio dar accontà de noyo ar prossimo ???
Quelo che semjio, a chi guarda cor còre, se lo po’ legge’ da solo, se je ‘nteressa . Sinnò, si a quello/a quella nun je ne poterebbe fregà ‘na minchjia de noi, è tempo perso, è inutile …. è come se annassimo a la ricerca de le cervella de @brunetta !!!
Detto in romanesco è molto più efficace: grazie Bruno 🙂
Belle parole. Ho sempre odiato quel caos che mi ritrovavo sempre tra i piedi. Ho sempre cercato di capire gli altri e adeguarmi di conseguenza e leggendoti devo ammettere che infondo è vero… ci si adatta all’opinione degli altri per evitare domande, per evitare spiegazioni. Purtroppo però bisogna sapersi adattare e paga molto più riuscire ad assecondare i piaceri altrui che quelli personali.
Ma il mondo gira così…
il caos è madre di tutte le cose, lo pensava la cosmogonia greca e molto lo penso anch’io, naturalmente c’è il limite dello star bene, cioè come vivere nel proprio ordine e al tempo stesso non esserne sopraffatto. Ma non per altri, per sé. Il problema è che si avverte il giudizio altrui e allora ci si adatta. E’ indossare una maschera, ma hai ragione: il mondo gira così, gli piace l’apparenza.
Gli anni insegnano l’assoluta inutilità dell’apparire, per fortuna.
Vero, apparire stanca e gli anni aiutano non poco a non curarsi dell’opinione altrui.