Un ricordo incipiente s’è fermato sulla soglia della memoria. E’ scomparso un attimo prima di spuntare, e m’ha lasciato tra i suoni della città stesa al sole di mattina. Eccolo, mi occhieggia davanti ad un semaforo rosso che adesso è troppo corto, per afferrarlo mentre già scompare. Dispettoso, ricompare dietro un angolo di pensiero, evoca un odore, un gusto che pare di sentire, un’emozione provata, ma è un attimo e resta solo un sentire buono.
Bisognerebbe fermarsi, chiudere gli occhi e guardarlo mentre gioca a rimpiattino con la mia memoria. Sa essere dispettoso, scappa e si nasconde, ma non sa che quando mi dicevano agli indovinelli: ti arrendi? rispondevo di no.
Ho pazienza e senza portare il pensiero altrove, sto fermo, ad aspettare che incuriosito mi ritorni appresso. Ecco, quasi ce l’ho. Preso. E già si sente pulsare, dolce e prezioso, che sprigiona la sua fragranza di vissuto.
Un’improvviso profumo di viole e…tutto si destò a poesia. La tua.Complimenti per questo delicatissimo post.Mirka
Solo questo stamattina 🙂
Serena giornata, Will!