Dal catalogo della tua bocca, labbra, baci, rossetto,
le espressioni lette assieme agli occhi,
l’arricciare del labbro, ragazzo impertinente,
una mostra di sorriso, l’accenno dei denti.
Il senso della musica di Bach sul viso,
scivola al centro delle labbra,
e distende un muscolo prima contratto,
s’ illumina un distratto pensiero:
nube che s’avvita si risucchia in sé,
un attimo poi basta.
I suoni sono leggibili se diventano parole,
le tue labbra sono parole, il viso è parola
mutevole, profonda e fugace,
da prendere e conservare
(belle le cose che si rinnovano nel cuore),
o lasciare sia suono assorbito, sentito, donato:
un dire d’espressione ora è mio,
racconto rubato.
Mirabile fusione è musica posata sulla parola,
ancella che sogna d’essere regina, ma
cantata sommessa, è essa stessa parola.
Baci, labbra, rossetto,
nulla è più tuo della tua bocca,
che, muta, parla a te senza sapere,
ed a me che guardo e attendo,
gatto assiso sulle ginocchia che s’ascolta,
ascolta.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
bravi bocca e labbra e baci, a scavare senso, a convogliare ragione … bravi noi, se li accogliamo..
Me gustano “le cose che si rinnovano nel cuore” e quel “gatto assiso sulle ginocchia che s’ascolta, ascolta” …
🙂
buona serata Will, ciao
Ti diverti eh,tra baci labbra e rossetto!
Bianca 2007