In queste settimane in cui la natura infingarda della politica, e del denaro da cui essa dipende, si nasconde tra eufemismi davanti alla Turchia e alla Siria. Si rivela impotente per scelta e manda vuoti messaggi di moderazione, come ha fatto contro ogni primavera di popolo. Non usa le armi incruente del blocco commerciale per difendere la democrazia e neppure ritira gli ambasciatori, perché se per caso scoppia la pace, bisogna essere presenti a ciò che accade dopo. E ciò che accade dopo non è sempre edificante, anzi quasi mai lo è, ma è molto redditizio. In queste settimane di pubbliche abulie, mi è tornata a mente che una delle battaglie, marginale per noi, ma che nei paesi musulmani tale non è, sta nella possibilità di baciarsi in pubblico e di tenersi per mano. Cosa semplice e pulita, ma naturalmente con tutto quello che questa possibilità trascina con sé.
Baciarsi in pubblico è un reato in molti paesi musulmani, Turchia compresa. Anche da noi, un tempo, in qualche modo lo era. Negli anni ’50 del secolo scorso (e in alcune parti d’Italia per tutti gli anni ’60), farlo era riprovevole e poteva essere sanzionato come contrario alla decenza. Poi venne il ’68 e il baciarsi in pubblico e molto d’altro divenne comune. Cambiarono molte cose che avevano come espressione quel gesto d’amore e credo che i giovani turchi, e non solo loro, sappiano bene come questa battaglia incruenta contenga non poco cambiamento e trasformazione democratica. Che un fatto personale, diventi libertà collettiva è politica e così muta i rapporti tra uomini. Ristabilisce una eguaglianza, toglie il dominio del maschio. Tutte cose dirompenti. Così accanto alla difesa degli alberi del Gezy parc, contro l’arroganza del potere e nella molteplicità di motivazioni che portano le persone in piazza Taksim a protestare per la propria condizione, mi piace pensare che contro gli idranti, le botte, i lacrimogeni e i proiettili ad altezza d’uomo, ci sia anche questa rivendicazione. E che Bella ciao, un canto di libertà e d’amore tra un uomo e una donna, contenga anche la libertà dei baci.
