parliamo di quisquiglie

21 pensieri su “parliamo di quisquiglie

  1. Mi ritrovo nelle idee e nei principi di Sinistra futura. Non so come né se posso essere utile, so che vorrei esserlo,il Parlamento in cui credo ha questo linguaggio e delibera di conseguenza , il Governo lo rende praticabile. Grazie Roberto in questa lotta oltre lo schieramento di sinistra ci sono anche io .Le Marche, la mia regione, ha ancora una volta aderito al programma privato che definisco di nicchia rispondente solo ad un’elite proprio all’ opposto . Non trovo margini da cui partire per lottare Roberto buon lavoro e buona giornata

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  2. Sinistra Futura è nata due anni fa, come costituente per una sinistra che non c’è nell’offerta politica. Parte dal basso, ascoltando e proponendo soluzioni, ha una carta dei valori e si presenta alle elezioni dove ci sono le condizioni. Comunque in rete si trovano nostre informazioni. Vi ringrazio per l’interesse. Non parlo molto di politica su questo blog, un tempo lo facevo, forse perché lo faccio altrove. Siamo immersi nel cambiamento, lo subiamo e siamo insoddisfatti di come evolve la società, questo poi si sente negli altri interessi e sguardi che abbiamo.

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  3. Ogni sforzo per iniziare quel cantiere necessario alla costruzione di una “nuova sinistra” è indispensabile. Non se ne può fare a meno. Non si vede l’alternativa anti liberista (anti capitalista?) e anti bellicista che contrasti il piattume istituzionale dove, a me pare, prevalga il gioco delle parti. Non vorrei, come spesso accade, che questo cantiere necessario divenga cantieri, come spesso è avvenuto, con quel vezzo (vizio?) prevalente a sinistra della divisione sul nulla.

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  4. Fare ragù di Sinistra non giova a nessuno, neppure alle piccole ambizioni. Resto fermo su tre elementi su cui costruire, i principi comuni che partono dal l’alternativa antiliberista per ottenere diritti, partecipazione, eguaglianza e combattere il bellicismo, la costruzione di una proposta sociale che parte dai bisogni, la costituente come cantiere aperto, operativo e abitabile politicamente che partecipa alla vita mentre si costruisce, che analizza la realtà e ne vede connessioni e prospettive. Insomma un processo vitale non un cristallo dato e inamovibile.

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  5. Cosa ne pensa un cittadino di sinistra, di una sinistra che come soluzione propone un nuovo partito, per una sinistra che non c’è nell’offerta politica. C’è una base che si chiama PD, cerchiamo di crescere insieme. Anche a livello regionale (senza farlo diventare un orticello). Naturalmente è solo il mio pensiero.

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  6. Molti di noi sono usciti dal PD, 6 milioni di voti perduti dalla sua nascita dovrebbero far riflettere. Ma io sono di parte. Un partitino non interessa a nessuno, un processo di analisi della realtà che abbia principi comuni e dia il significato alle parole e a ciò che si fa, forse aiuta. Anche il PD. La realtà ci interpella, ci scuote se vogliamo vederla e non è un insieme dato, ma una matassa da sciogliere. Pensa alle condizioni di Gaza, è bastato un annuncio per spegnere l’interesse mediatico e gli aiuti non arrivano, le persone sono nel fango e nel freddo, senza casa, affamate. Una sinistra che si occupa della condizione umana può essere sorda? Ecco io penso che se c’è una proposta sociale, essa sia sempre attiva e in costruzione. Del leader per le prossime elezioni mi interessa poco, mi interessano i contenuti del progetto e la sua realizzazione.

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  7. Per la realizzazione dei progetti occorre mettere in campo un grande leader, cosa che manca al PD da tempo immemore. A distruggere il PD sono stati i vivaisti ma guarda che fine hanno fatto: “lo zero virgola”. Una vera sinistra deve restare nella base e lottare per le proprie idee da dentro, perché è l’unione a fare la differenza, non altre realtà esterne che faranno solo perdere tempo soldi e voti: guarda che fine ha fatto Fratoianni. Guarda che fine ha fatto Bersani. Il PD ha radici cattoliche, può espandersi, basta saperlo nutrire senza personalismi. Mentre l’ennesimo partitino chi lo voterà, che beneficio potrà mai portare da solo, forse pro orticello e basta. Ma ovviamente è il mio pensiero, sapendo benissimo che non è facile questa lotta, soprattutto di fronte a un popolo, e parlo dell’Italia, che “si commuove di fronte a mille euro con un click”

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  8. Per me il PD non doveva nemmeno nascere al 4 congresso dei DS sostenevo la mozione Mussi che rinnovava I partiti precedenti e li federava. Se vota Un italiano su tre, qualche problema per la democrazia questo Paese ce l’ha e intanto procede il disegno della destra che possiamo trovare nella P2, asimmetria dei poteri, giudici inquirenti sottoposti al potere politico, premierato forte con prevalenza dell’esecutivo sul parlamento, nuova legge elettorale con premio di maggioranza già al 40%. Aspettiamo la nascita del leader oppure costruiamo un programma e un progetto di società alternativo all’attuale? Finiti I soldi del pnrr e con la militarizzazione dell’Europa ci sarà (c’è già) crisi economica e riduzione drastica del welfare, la destra invocherà I sacrifici necessari alla nazione, la sinistra cosa dirà? E chi lo dirà? Cosa farà? Ecco il problema è qui, non serve un partitino ma qualcosa che indichi una alternativa vera e purtroppo il PD è impegnato a discutere dei suoi equilibri interni. Come quando è nato.

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  9. Altri partitini inutili, con gente *UTILE* ma sola. SI AVS (SEL ha chiuso baracca) e Nichi è in SI, ha fallito, fratoianni Bonelli Nichi non saranno in consiglio regionale in Puglia!

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  10. Non ho scelto di aderire ad AVS e neppure ritornare nel PD. Ma perché rinunciare a rimettere assieme una sinistra vera. La mia battaglia l’ho fatta finché con Renzi non è sparita ogni possibilità. Ma le storie personali contano a noi stessi, se vota un elettore su tre aventi diritto e non esiste un progetto di società alternativa, significa che l’offerta è inadeguata. Per inciso Mussi voleva che DS non scomparisse e che si aprisse una nuova fase e così Angius. Poi abbiamo assistito a una abiura del proprio passato da parte di dirigenti che dicevano di non essere mai stati comunisti. Non è il mio caso, non solo non lo nego ma ancora mi riconosco negli ideali della mia vita politica e umana. La sinistra c’era prima del PD e ci sarà anche dopo.

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  11. Bersani: “Ero un bambino: non so perché mi disturbava l’idea che i chierichetti ricevessero mance diverse a seconda che avessero fatto un funerale o un matrimonio. Per questo organizzai lo sciopero. Avrei potuto pensare che erano giusti altri criteri, magari il merito. Quando dico che la sinistra esiste in natura, è un fiore di campo, è perché l’idea che tutti gli uomini e le donne del mondo hanno la stessa dignità è dentro di noi, nel profondo. E per quanto la si possa contrastare, rispunta fuori. Alla fine in fondo alla politica cosa c’è? Vuoi un mondo gerarchico o un mondo che riconosce l’uguale dignità di tutte le persone del mondo? È lì la scelta. E chi è di sinistra è di sinistra per quello, e bisogna che se lo ricordi.”

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  12. Sono d’accordo sul fatto che esiste la sinistra in natura come pure una destra che ad essa si oppone. E proprio perché la sinistra rispunta fuori ad essa bisogna prestare attenzione nel leggerla. Abbiamo una sinistra sociale diffusa che non vota più eppure persegue, attua pezzi di cambiamento che aiutano le persone. Un partito è ciò che Gramsci identifica nella grande ambizione e a questo nella organizzazione politica, a mio avviso, si deve con umiltà costruire. Ogni partecipazione riportata alla politica è un passo verso il cambiamento sociale di ciò che rende ineguali gli uomini.

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