

IL 25 APRILE DI SINISTRA FUTURA
Care compagne e cari compagni, a 80 anni dalla fine della vittoriosa lotta armata partigiana contro il fascismo e l’occupazione nazista stiamo assistendo in Europa alla realizzazione del “neofascismo a pezzi” e l’Italia con il governo Meloni-Tajani- Salvini, è un grande protagonista di questo processo.
Questa destra al governo ci ricorda ogni giorno con il suo lavoro di demolizione della Costituzione che l’antifascismo non è una parola o una celebrazione, ma un impegno di azione e pensiero che dura
Non siamo soli, con noi ci sono altre donne e uomini e la sinistra che capisce qual è il pericolo enorme che si addensa sulle vite di tutti. Con noi c’è la testimonianza delle mani e delle menti in cui sono vissute, passioni, certezze, impegno quotidiano. L’antifascismo non è un reperto dimenticato, è vivo nei cuori e nei gesti di molti che non hanno scordato cosa significa resistenza. Abbiamo con noi lo spirito indomabile di chi ha saputo trasformare un paese che era fascista in un paese democratico.
Oltre alla lotta per la libertà e la democrazia di un intero popolo, la Resistenza fece un capolavoro politico, ridiede la dignità all’Italia e ai suoi cittadini, la dignità di vivere in un paese libero e con la sua autodeterminazione su come voler costruire la propria società e democrazia.
La nostra Costituzione fu la prima, più grande conquista, dopo la sconfitta del fascismo. Poi la storia ci dice, e noi sentiamo tutt’ora, la difficoltà di realizzare pienamente quel cammino che era stato intrapreso 82 anni fa con la resistenza armata. Ed era iniziato ben prima da quanti non avevano guardato al loro numero, ma a ciò che ritenevano giusto e fin dal 1920 avevano intrapresa la lotta contro il fascismo.
Sinistra Futura onora con il suo impegno per l’antifascismo, la pace, la giustizia sociale, tutte le donne e gli uomini che hanno saputo resistere e lottare, restando coerenti ai principi di libertà e democrazia a prezzo di carcerazione, esili, torture.
È stata chiesta sobrietà alle nostre manifestazioni, per la morte di Papa Francesco, farisaicamente da quel governo di destra che mai ne ha applicato i richiami e l’insegnamento. Lo stesso governo che sta attaccando i principi di quella Costituzione conquistata con il sangue. Si vede che non partecipano alle celebrazioni dei martiri della resistenza, che per loro il 25 aprile è una data da superare indenni.
Si rassicuri il governo neofascista, non siamo mai stati sguaiati, le nostre manifestazioni sono orgogliose dei martiri partigiani e di quel popolo che aveva saputo resistere e morire, ma usano la discrezione anche quando sono contenti. E oggi non possiamo essere contenti. Le leggi sulla sicurezza, le riforme sulla giustizia, il premierato, l’attacco all’unità del Paese attraverso l’autonomia differenziata, il riarmo bellicista a spese dalla sanità, della scuola, del sociale, questo è molto altro ci dicono che è ora di resistere e contrattaccare come impegno quotidiano.
I partigiani non hanno combattuto solo contro i nazisti e i fascisti; hanno combattuto anche e soprattutto contro il sistema che queste due forze rappresentavano. Hanno lottato contro la volontà di potenza e il bellicismo, la menzogna di stato, le leggi razziali, la guerra, il genocidio. Oggi queste parole e omissioni della realtà, le ritroviamo quando nulla viene fatto dalla destra per far finire il genocidio di Gaza, negli 800 miliardi di armi che L’Europa vuole acquistare, nell’uso privato della cosa pubblica, nelle leggi liberticide e nell’asservimento della magistratura al potere politico.
Allora care compagne e cari compagni, dobbiamo riprendere la lotta partigiana per quella libertà e giustizia sociale che non è mai conquistata definitivamente, perché il nemico è grande, forte, egoista negli interessi materiali sino a sopprimere l’uomo per essi. Dobbiamo riprendere una resistenza ferma e pacifica contro tutto quello che minaccia la pace, la convivenza tra i popoli e le persone, la dignità e i diritti conquistati.
Il 25 aprile non è una baldoria fuori luogo da contenere con sobrietà. Il 25 aprile è la festa della libertà riconquistata, della dignità ritrovata. È il fondamento della Repubblica italiana, nata sulla Resistenza antifascista. Chi ci invita alla “sobrietà” nelle celebrazioni, chi sfrutta un lutto per mettere il silenziatore alla memoria collettiva, sta facendo un gesto che non è neutro: è un gesto politico che esprime ancora una volta il silenzio di questo governo e di molti dei suoi esponenti nei confronti dell’antifascismo. Ne siamo consapevoli, hanno giurato ma non saranno mai con noi per difendere la libertà nata dalla Resistenza e scritta nella Costituzione. Per questo oggi e per il nostro futuro abbiamo più che mai bisogno di partigiane e partigiani. Viva la Resistenza, viva il 25 aprile, viva l’Italia libera.
Buon 25 aprile!
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Buon 25 Aprile a tutta la Sinistra Futura 🥀🥀🥀
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