rimase l’aria sospesa

Di tutte le parole che avremmo potuto trovare rimase la semplicità e il silenzio,

il pudore che frena la bocca prima delle mani.

Rimase l’aria sospesa ad attendere paziente,

e guardandoci negli occhi si riempì ciò che non voleva dire.

Cercavamo motivi di scherzo, allora,

perifrasi d’amore che colmassero lo stupore del cuore.

Questo sentire nuovo,

che metteva ali all’ essere,

nel suo ignoto scuotere non aveva un fine,

si scioglieva, sì, con noi, pozza di cera travolta dalla luce,

eravamo

e ciò bastava tanto da non poter di più.

Tutto questo l’abbiamo gettato?

Un angolo di cuore, non di ricordo, attende:

una mano in forma di bacio, di carezza, di tocco gentile,

che lo porti a scorrere,

e vedere, e sentire

ciò che già abbiamo sentito e visto.

E renda nuovo ciò che ora non basta,

innocente il vivere e ciò che non lo è più:

eccolo di nuovo essere lo stupore del cuore.

3 pensieri su “rimase l’aria sospesa

  1. Un inno alla delicatezza, uno sguardo profondo su ciò che rimane quando le parole si ritirano e lasciano spazio allo stupore del cuore. Ogni immagine palpita di un’intimità sincera, di un tempo sospeso tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora essere. La tua capacità di intrecciare semplicità e profondità rende questa poesia un ponte tra memoria e speranza. Splendida. ❤️✨

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