





Gennaio ha pomeriggi di ghiaccio,
cioccolate fumanti di tenere promesse,
mani protese e pensieri leggeri
che scavano solchi in cuori accoglienti.
Mattine assolate e notti precoci,
uno sbattere d’imposte
giù, dove stanno i cinesi,
giù, dove l’antipatia costruisce cancelli,
giù dove la luce fatica a costruire riflessi
ma è pianta tenera il gioco,
il pianto di bimbo
che germoglia singhiozzi ridenti.
Le finestre, per poco tempo
hanno strizzato lampi d’intesa:
ci s’incanta con poco,
una maschera, qualcosa da fare,
il disordine immane di cose semper fidelis,
vive paziente di polvere e attesa d’incontro.
Nello scivolar d’ore
la luce balbetta,
si tinge di rossi improvvisi,
ricorda che altrove è nato chi t’ha preceduto,
e t’ha subito amato,
e in questi azzurri improvvisi,
ha vissuto e han preso i suoi occhi.
Di gennaio ogni dire il limite eccede,
la giornata si scioglie
e breve è l’attesa
mentre il ricordo nel cuore rintana
caldo e fedele, senz’abbandono.
Le fotografie accompagnano perfettamente le parole, bello.
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Grazie Frida 😊
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Foto e parole che si evocano a vicenda. Bello
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C’è armonia tra i due linguaggi, Le immagini limpide nel fissare l’istante mentre il tempo scorre, unite alle parole come in un susseguirsi di pensieri e ricordi in movimento,.sembrano in azione . La bellezza … Buona giornata
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Grazie Francesca, gennaio è immobile e fluido, etereo e denso, generatore di pensieri e di sogni. 🤗
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