dopo

Posted on willyco.blog 27 dicembre 2015

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Le cose s’avvolgono d’ un silenzio immoto e greve,

di luce umida di nebbia,

nel pigro scorrere di ore dei giorni di festa.

Sazi di cibo e di parole, s’ascoltano echi:

ti voglio bene, ci sei,

è bello ritrovarsi nell’anno che verrà,

di certo sarà buono, o almeno migliore,

forse.

L’ indecisione si fa casa,

nel sonno da tepore e d’aria respirata,

mentre fuori la luce cala presto e la nebbia sale,

così gialle sono le luci e il freddo penetra dove c’è calore..

È passato il tempo che sempre si rincorre,

non ha lasciato tracce, neppure un’orma sulla neve.

Neppure la neve.

Così si rammarica il cuore

forse è l’anima, o il semplice sentire, d’aver perso un treno,

ma da molto non si sa dove sia finita la stazione.

Forse per questo i pensieri fuggono via dalle feste,

da questa nebbia che da troppo tempo parla e non si vuol capire.

Forse per questo, o per altro,

ma nel cuore del mondo nessuno fugge più,

e stupito ascolta parole che capisce a stento,

immagina, intuisce, guarda,

mentre attorno scavano fossati.

2 pensieri su “dopo

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