Tutti abbiamo buoni motivi,
per una disattenzione o un diniego,
nessuno conosce la stanchezza che portiamo appresso,
così anche il bene si stanca,
anche se poi si riprende.
Più libera è la creanza
che permette di pensare ad altro,
nel dire e nel fare senza sostanza,
ma spesso l’altro pensiero siamo noi
che abbiamo seri crediti col mondo.
E basterebbe un dono senz’ occasione,
una parola inattesa praticata con allegria,
per sovvertire il buio,
rendere possibile il difficile,
risibile lo scontato.
Basterebbe attendere oltre la fretta,
leggere tra le righe e non chiudere il cuore.
In ogni diniego c’è una stanchezza,
un malessere taciuto,
un tempo non sincronizzato e una pazienza perduta.
Se davvero guardassimo attorno vedremmo,
nel verde già nato,
la stanchezza del mondo
che nel silenzio si chiude,
di bellezza ammantato.