Sono 105 gli anni e ci sei. Non cambierei una parola a quanto scrissi, ne aggiungerei per raccontarti cose belle e vita, difficoltà e tempi difficili per questa Italia. Ma ti parlerei di noi principalmente, e lo faro. Continuerò a farlo come sempre.
Oggi compiresti cent’uno anni, ne hai potuti compiere poco più di metà. E’ stato un peccato per tutti. Ho pensato spesso a tuo padre in questi mesi, al Nonno. Alla tua nascita in Germania, al rientro concitato di tutti voi, al fatto che poi Lui sia morto troppo presto per Te. Anche per noi è morto troppo presto. Bisognerebbe che ci venisse lasciata la possibilità di decidere quando è ora di andarcene e invece questo non ci è concesso. E’ una banalità ripetercelo, e comporta una serie di conseguenze sul vivere il presente, ma non impariamo mai. Neppure Tu hai imparato. Ho pensato a quanto ti sia mancato tuo Padre, al ricordo che ne potevi avere, Tu così piccolo quando morì, ai bisogni che sono rimasti senza risposta. I tuoi occhi azzurri avevano dentro sia la malinconia che il sorriso. Non parlavi molto, però le tue parole erano ricche di…
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Più andavo avanti nella lettura, più mi si riempivano gli occhi di lacrime.
Anche tuo papà credo ti abbia letto e di sicuro ha sorriso, fiero di te.
Non so davvero cos’altro dire, le tue parole così semplici e allo stesso tempo così potenti mi hanno emozionato tantissimo.
Mi limito quindi a dire: buon compleanno papà di Roberto! ❤️
José cara, è bello sapere che ci sei e ti ringrazio come si usa tra amici che si abbracciano e dentro all’abbraccio mettono tutta la gratitudine per sentirsi capiti.
Grazie di cuore