Nei paesi si festeggia: è ferragosto,
musichette e specialità tipiche del posto,
ma appena fuori non c’è più nessuno attorno,
solo voci da finestre illuminate,
luce di lampioni,
perimetri di case.
Segni d’una notte che non mente
che non avvolge e non rassicura.
Il cielo s’è riempito di nubi gialle e grigie
è la città che proietta le sue voglie,
ma le stelle cadenti si nascondono
e neppure un desiderio durerà a lungo.
Vicini lampi annunciano la pioggia.
e verrà, presto, grigia,
sporca d’abitudini,
pur di non lavare il mondo
s’infilerà tra steli e bagnerà fiori di campo,
gorgoglierà in grondaie di rame rosso verde,
si getterà tra scacchiere di chiusini
giocando con polvere e lamiere,
ma non con noi che abbiamo chiuso il cuore,
Non con noi che circondiamo l’amore di rifiuti,
non con noi che non ci stendiamo più nell’erba
per collocare un desiderio in cielo.
E’ vero, ecco perchè fuggo da quel tipo di festeggiamenti…ciao 🙂
Allora sono in buona compagnia 🙂