Quella che sembrava una testa,
e uno sguardo di minaccia,
si rivelò una tenda, un poco accartocciata,
e in realtà gli occhi erano fiori blu,
pervinche o fiordalisi, ma in file un po’ banali,
era vera la luce usata,
il buio che inzuppava le case attorno
e una discreta solitudine
propagata e uniforme nella notte.
Bastò chiudere una persiana,
farsi qualche domanda e,
ad una ad una, le risposte, sfilarono in parata.
Conosciute da buon tempo,
allegre sembravano salutare con la mano
mentre le cullava il sonno,
finché, incuranti di tempo e luogo, furono sogni, e
fu così che venne la mattina.
Alzando la persiana,
c’era profumo di risveglio e di caffè e,
la tenda, senza volto ed occhi
ora, allineava fiori blu contro la luce
e si gonfiava ingorda
d’essa, traboccante dai vetri,
dalle risposte,
dalle strade,
ma non pareva nulla,
era solo poliestere d’una finestra a fronte
che al più occultava qualche pensiero,
desiderio od ansia simile alle mie,
troppo poco per un sogno nella luce.

Come sono diverse, più intense e magari anche più spaventevoli a volte le sensazioni ma anche i pensieri notturni.
A volte basta, come in questo caso, osservarli e ripensarli alla luce diurna così ci appaiono ridimensionati, diversi e riuscendo a contenerli e non farci (qualche volta) travolgere come succede di notte togliendoci il sonno …
Che sia una giornata luminosa che dissipi le eventuali ombre e pensieri bui e porti sorrisi e serenità
Ciao Will, il primo sorriso di oggi te lo lascio io!! 🙂
Ondina
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C’è una parte immortale nell’uomo, che sino alla fine del suo tempo mortale bisogna riscaldare al gran sole da cui nascemmo. Che sia così anche per te che dai tanto a chi ti legge e non solo. Mirka
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