Nella piccola aia, molte le oche incaute d’ autunno,
alcune battono le ali,
e sembra l’intento d’un volo,
ma è solo idea di libertà volubile,
nell’accenno subito scordata.
Dicono la fine dell’estate il giallo della matura soia ,
e l’ultimo granturco,
la campagna silente ascolta.
Nella terra rotta dalle case,
qualche voce chiama, note da radio in sottofondo,
una coperta al sole
sbatte piano in distratte onde,
è oltre il campo il rombo
dei motori e strade.
Verso est,
tutto corre incontro al sole
là dove l’autunno inizia,
a sera i primi fumi, e il freddo,
che ancora non ha nome,
ma riga d’un brivido la pelle
come pensiero che più non si trattiene.
Sono deliziosissimi questi tuoi versi, Will.
Mentre li leggo vedo scorrere le immagini di quel che ci descrivi (mi succede spesso con i tuoi testi, sai?)
Però l’arrivo dell’autunno a me mette addosso un po’ di malinconia…
Bella settimana Will, piena di colori e cose belle! 🙂
"Mi piace""Mi piace"