noia

Potendo scegliersi la noia opterei per quella inattiva, possibilmente gestita in solitudine. La noia in compagnia, impegna troppo e soprattutto incattivisce. La noia è priva di oggetto, ma spesso si svolge in luoghi dove di oggetti ve ne sono fin troppi. Gli oggetti non sono un antidoto alla noia. La noia dovrebbe sempre essere un fatto personale, anche quando si è in compagnia. Capirla nell’altro, lasciarlo silenzioso a gestirla. E invece quando ci si annoia, si cerca un diversivo che sotterri il problema. Spesso si cerca di respingere la noia con il rumore, con il gruppo. Non mi piace, aggiunge fatica e fastidio, fabbrica sorrisi e convenevoli privi di verità, diventa un esercizio che sposta dalla noia al malessere. Forse è una mia sensazione, ma nei discorsi, in questi luoghi pieni di persone perennemente in procinto di qualcosa, le parole sono bolle, che lente rimbalzano, spesso si ripetono, finché scoppiano senza lasciar traccia. Neanche una traccia d’umido, meno di una bolla di sapone. Si beve per noia, si mangia per noia, si parla (quasi sempre d’altri) per noia. Ci sono persone che riescono a divertirsi, annoiandosi, a me fa l’effetto contrario, dopo un po’ di questa immersione la spinta verso la porta è inarrestabile, qualsiasi cosa sembra un sollievo, uscire, uscire, aria. Ed uscendo si avverte ancora l’eco d’un saluto: peccato ci si stava divertendo. Se fosse vero sarebbe da grandi, uscire lasciando una punta di assenza, invece è la traccia di quei convenevoli che già annoiavano all’interno. La noia collettiva spinge alla falsità, diventa tutto fasullo perché solo il silenzio è l’ antidoto alla noia di un gruppo che non comunica davvero. L’alternativa è dire ciò che si pensa, senza cattiveria, ma sembra sia disdicevole, ed allora non si fa.  Non c’è via d’uscita, bisogna scegliere con oculatezza, e senza scopo lenitivo, le compagnie, perché il problema della noia in compagnia è che oltre ad annoiarsi, si annoia. Su di me questa violenza masochistica ha un effetto di blocco, si inceppa qualcosa ed i meccanismi del relativo, rallentano, ho la sensazione di annoiare, una specie tossica di noia entra in me, si è chiuso il cerchio, sono diventato causa della mia noia: annoio me stesso. Ecco perché me ne devo andare, non mi sopporto, devo tornare ad una noia solitaria, inattiva, compatibile, da meditazione. Magari prendo sonno.

13 pensieri su “noia

  1. Hai ragione Will, meglio gestire la noia in solitudine.
    Comunque credo che essa non sia del tutto negativa. Ci fa godere e apprezzare di più, dopo averla attraversata, dei momenti successivi ed è precursore di qualcosa d’altro.
    La vedo come un momento di “pausa” di cui noi abbiamo in qualche modo “bisogno”.
    Parere personalissimo, naturalmente.

    Buon fine settimana a te, ciao

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  2. eppure i pediatri consigliano di smettere di riempire i pomeriggi dei nostri bambini con impegni, ma di lasciarli annoiare, che la noia produce idee, per uscire dalla noia, ovviamente. noi siamo in quell’età d’oro per cui puoi tranquillamente declinare inviti noiosi, party noiosi, fidanzati noiosi, amanti noiose. E un bel vantaggio, don’t you? dormire, leggere, scrivere, andare al cinema…cose da fare da annoiati. saltare la corda no, ci vuole già un certo sprint che l’annoiato non ha. inchinarsi al genio di camus e rileggersi la noia e a seguire la nausea. dopo un trattamento d’urto simile non ci si annoierà mai più !

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  3. Tutto, ma Vasco Rossi no. E’ uno di quei misteri che non mi spiego.
    La noia collettiva, quando tutti nel gruppo sono annoiati, si autoalimenta col silenzio. Invece la noia va snidata e derisa davanti a tutti, bisogna riderne come il miglior attore di teatro gestuale. Solo così, platealmente, la si esorcizza e lei se ne va mesta mesta. Ritrovare la vitalità e le immagini per ricominciare, questo serve.
    Ad un certo punto hai scritto come R.D. Laing in “Nodi. Paradigmi intrapsichici…”, le famose storielle di Giovanni e Maria.
    Maria si annoia di Giovanni pensando che Giovanni pensi che Maria si sta annoiando di lui. Giovanni si annoia pensando a Maria che pensa Giovanni…

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  4. Grande Kiver! Che la musica,forse, è proprio l’unico veicolo che non annoia.Almeno la scegli tu.
    Per la sostanza del post.E’ da mò che con tranquillità (assoluta) ho scelto la maleducazione alle cose (collettive o di certa compagnia) che a priori so.E ho invece un ottimo esercizio a superarmi gli altri momenti di noia,di cui però me ne tengo il segreto.
    Ciao,Bianca 2007

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