Tu la conosci l’aria che vibra silenziosa dopo un suono? E’ la sua memoria e si può perfino respirare.
Haydn, 1° concerto per cello, poi di Bach, un corale trascritto per trio e ancora la prima Suite. Brunello sorride, trasmette malia, coinvolge, è coinvolto. Come un bimbo si guarda il dito dopo una nota legnosa. Ricomincia con la leggerezza del seminatore. Uno scialle di note, sulla soglia dell’inverno, così bello e coinvolgente che i silenzi sono applausi. Ton Koopman sembra felice, stringe mani, contagia l’orchestra, si abbracciano un po’ tutti, regala ancora note. Si esce in un’aria sospesa tra sorrisi e toni bassi a conservare l’impressione.
C’era la neve un anno fa, sulla piazza. Magia d’antan. Questa notte è così tiepida, e indimenticabile con le note che ti seguono nella testa come un cane amoroso.
Adoro lo stile di Brunello, il suo indugiare, accelerare, rallentare, perdersi su una nota.
Lo ritengo anche un grande comunicatore, uno che sa portare la musica classica fuori della sua nicchia dorata. E ricordo ancora con grande piacere una delle sue prove in tandem con Marco Paolini (altro grande).
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se avessi dovuto mettere io una foto ad illustrare il tuo post ne avrei cercata una con una sciarpa lieve lieve, di quelle lane impalpabili

tipo questa:
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HO LA PRESUNZIONE
che non è presunzione ma è certezza di percettività che NON inganna di sentire quando l’aria vibra di suono nel silenzio assoluto che fa “quasi” paura.Bianca 2007
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ho una sciarpa di quel colore e di consistenza lieve, grazie Tereza, la metto
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