ha vinto Bersani

Ha vinto Bersani, comincia qualcosa di nuovo. Comunque.

Il 47% dei 3 milioni di cittadini ha votato altrimenti, le idee coincidenti sono molte, ma anche profondamente diverse in questioni non marginali. Credo che i cittadini votanti chiedano unità, ma non appiattimento, opposizione e alternativa al berlusconismo e non bizantinismi, proposte di vita e futuro intelleggibili e non fumosità, diversità di comportamenti, stili e priorità rispetto a chi governa. Bersani è una persona concreta è il suo pregio maggiore, argomenta e non perde la pazienza,  forse è anche in grado di sognare. Non comincia una sua avventura, comincia un percorso che riguarda anche chi non l’ha votato. A questo riguardo penso che abbiamo solo questo bambino, il PD, per cambiare oggi una deriva sociale, etica, politica e pensare che la sterilità sia meglio di un figlio, sarebbe ingeneroso, suicida. Molti si sono stancati di sperare, molti pensano che dal peggio il disgusto faccia nascere il meglio, molti pensano che ci sono energie che rivolgono la loro necessità di fare qualcosa per gli altri, in campi più concreti della politica. Credo che Bersani e quelli che credono si possa cambiare il paese debbano anzitutto parlare con queste persone. Ci saranno le alleanze, le capacità manovriere, le cecità della concretezza, ma sono questi i nostri compagni di strada.

Non so cosa farà Marino, ha chiesto di continuare ad occuparsi di sanità. Quelli che si riconoscono in una necessità di modi diversi di fare politica, non si disperderanno, troveranno il modo di incidere e di mantenere le priorità nell’agenda del mutare politica. Perchè parlano di stile e di a priori, perchè la laicità è un metodo per vedere i problemi, perchè l’istruzione non è il contratto degli insegnanti, perchè dire dei sì e dei no, è una necessità.

Non so cosa farà Franceschini. Ha fatto quello che si poteva fare in questi mesi, è cresciuto politicamente impostando un’ opposizione forte a Berlusconi, ha parlato di Costituzione e di Resistenza mostrando di crederci, ha cercato di tenere assieme l’impossibile, si è speso e ci ha messo la faccia. E’ fondamentale che il pezzo di società che rappresenta e in cui c’è molto di nuovo, non si chieda se con la vittoria di Bersani abbia perso il PD.

Infine in questo coacervo di sentimenti e di speranze, di delusioni e sorrisetti con la pacca sulla spalla: beh, però un bel risultato, restano i destini personali che dialogano con quel che vorrebbero. Credo davvero che l’energia positiva abbia la necessità di uscire, che oscuramente contrasti il degrado della termodinamica delle passioni, che spinga le azioni, che faccia sorridere e incazzare e sussultando, giri attorno ad una affermazione: abbiamo vissuto, stiamo vivendo.

Buon cammino a Bersani, al Pd e a tutti noi che crediamo si possa cambiare questo paese.