udito e tatto

 

Ausculto i segni,

zampette di desideri,

vaghi, come l’odor di dolce dei negozi chiusi.

Di notte,

il silenzio si stende a pennellate larghe,

con briciole di luce

e fotoni dispersi

che urgono, già spenti.

Di notte

il silenzio si posa ai bordi del letto,

agita lenzuola di seta,

slega la veglia dai  piccoli pensieri.

A te penso un poco,

non ti basterà

quello che per me

nel bujo, è troppo.

Questo silenzio lo sento

che sciacqua le rive delle case,

e sale e scende

sino ad affogare il sonno.

Accolgo i piccoli rumori

preziosi sul tetto,

contro il vetro,

e la bava di vento

con atomi d’erba

crepitante e secca:

è notte, ancora,

da bere a sorsi piccoli,

ancora.