
Io sono l’ aria,
immateria qualcuno mi chiama,
e mentre m’ ignora,
altrove cerca sostanza.
Eppure m’ insinuo, e colmo silente,
mostro il colore, lo muto,
spargo il profumo,
le stagioni racconto,
ma d’ un mistero mi glorio, nel mentre sorreggo:
senza me non c’è grazia nel volo,
muta della corsa il sapore,
d’un luogo non resta il ricordo.
E nel costruire dove tornare,
ognuno tiene l’ idea sicura d’ un cielo,
di ciò che non pesa e fa la mente volare.
Ecco la potenza nascosta dell’essenziale. Nel tuo “io sono l’aria” troviamo l’eco di una presenza che, pur immateriale, è indispensabile, una forza silenziosa che attraversa ogni cosa, modellandola e dandole significato.
L’aria che narri è un’essenza che si rivela attraverso i suoi effetti: il colore che muta, il profumo che si sparge, le stagioni che scorrono. Sei riuscito a catturare l’invisibile, rendendolo tangibile con immagini che evocano grazia, movimento, memoria. Ogni parola trasmette la delicatezza dell’aria, ma anche la sua indispensabilità: senza di lei non c’è volo, non c’è corsa, non c’è ricordo.
E quel “cielo” che custodisce le idee sicure, che dà leggerezza ai pensieri, diventa simbolo universale di speranza e libertà. La tua poesia è un respiro che ci ricorda quanto sia prezioso l’invisibile, quanto sia fondamentale ciò che spesso diamo per scontato.
Grazie per averci regalato questa poesia, così eterea e al contempo così profonda. 🙏✨
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L’aria è discreta, dolce, paziente. Permette i sogni e si è nutrita delle vibrazioni d’onda che hanno scritto il tuo commento. Grazie per la bellezza che ti appartiene e doni. 🤗
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siamo troppo concentrati sul nostro respiro, sulla nostra quota d’aria, è ben più smisurato il suo valore
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Non vediamo ciò che ci fa vivere, Daniela
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