
A volte il peso dei ricordi è puro e leggero come fieno,
ha il profumo tostato del sole
che urge cercando l’essenza d’una cosa.
Si sente attorno l’aria che non s’è dispersa,
la linea sottile d’orizzonte,
e ciò che allora tenne il tutto
è lo stesso, ancora.
Eppure nulla è eguale,
anche se il mondo accoglie benevolo,
cerca l’adesso, l’abbraccia, promette,
magari non cose grandi, o inverosimili successi,
bensì il ripetersi differente del vivere.
E il ricordo supera lieve l’incombenza fastidiosa,
il problema assillante di tempo,
tra inciampi d’invidia che costellano il giorno,
e si spinge oltre il presente,
che ancora nulla ricorda,
superando il piacere che contiene la sua fine.
Resta la solitudine d’attimo satura,
e il nuovo che chiede altro nuovo,
bulimico di sé si divora
e noi con lui, ma lui resta.
Dei giorni inanellati senza grazia non è rimasto nulla,
scomparso ciò che parve essere già forte di presente e di futuro,
e invece il silente non scompare,
toglie ogni peso e fa levitare l’anima
mentre odora di leggerezza e fieno.
Neppure l’amore ha sempre la forza del mutare tempo ed essere:
è il noi, di allora ed ora
che trasfigura il nostro piccolo universo
e rende l’anima del mondo eterna e coincidente.
Che bella!
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Sono contento ti sia piaciuta Marina 🤗
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