Conosco l’esperienza del limite,
è dentro,
corre su una lunga linea di gesso,
larga quanto basta per intingere il passo,
nitida per conoscere il bruno della terra che sta oltre.
È il senso di ciò che sono,
non tutto e non per sempre,
neppure si come si sia tracciata,
chi abbia stabilito che oltre c’era il batticuore.
Frequento quella linea,
faccio l’indifferente mentre passeggio,
sembra un gioco stare un po’ da una parte e tornare all’altra,
mi dico del coraggio,
della curiosità, mentre parlo a me che traccio
e penso a un me che muta,
e di questo nuovo sento ciò che sfugge ancora
e s’annida beffardo nel profondo.