Ci sono momenti in cui la commozione ti assale, basta un fatto, una parola che evoca, e qualcosa si gonfia, riempie, sale agli occhi, libera le sacche lacrimali e ti senti scemo e inerme, inadeguato all’ indifferenza, al reale senza etica. Poi piano il cuore si sgonfia e si normalizza, resta una sensazione strana di diversità, come un essere più umani. Eppure non ti inorgoglisce ma ciò che senti ti fa sentire tutta la tua limitatezza. Bisognerebbe parlarne, ma le parole sono insufficienti: che vuoi raccontare di ciò che è evidente. Siamo circondati da problemi e sofferenze, lo sappiamo talmente tanto che bisogna mettere in stand by la condivisione. Però a volte qualcosa, inopinatamente, fa breccia e quell’air bag che si gonfia dentro per una volta ci ricorda che siamo vivi e ci salva la vita.
È quella sensazione che ci ricorda della nostra umanità che troppo spesso, presi da noi stessi e dalla fretta, dimentichiamo.
Credo ricordi una caratteristica dell’ uomo che ha a che fare con l’amore, E., ossia il rendersi conto dell’ esistenza di un altro da sé.
…una certa fragilità
Proprio quella, Marta
E’ possedere grandi doti di umanità.
Siine orgoglioso.
Un sorriso
Ondina 🙂
Restare sensibili, credo sia un modo di vivere. E penso siamo in tanti.
Grazie Ondina, buon inizio di settimana 😉