Non si preoccupi di aver detto la verità professor Onida

Ogni giorno si scoprono notizie che si conoscono, verità che sappiamo, comportamenti che sono sotto gli occhi di tutti e improvvisamente questi diventano notizia, argomento di scandalo spesso ipocrita. In questi giorni si parla di impiegati che fanno la spesa in orario di lavoro, di tangenti senza questo nome, di favori e funzionari consenzienti. Li vediamo tutti, li abbiamo semplicemente derubricati a normalità assieme alle  aziende che chiudono silenziosamente, alle persone che chiedono lavoro abbassando gli occhi, alle scortesie inutili di chi fa un lavoro al servizio del  pubblico, alle persone che non pagano il biglietto in autobus senza cessare d’essere benpensanti, ai furbetti che parlano di legalità. Crescono i poveri, li vediamo ovunque, si aprono mense silenti che mettono in mano del pane senza chiedere e ci sembra normale, la scuola taglia il necessario che non si può acquistare e si regge sulla passione degli insegnanti, centinaia di migliaia di precari tengono assieme i servizi di prima necessità, gli ospedali, gli uffici pubblici e ci sembra normale.

Stiamo vedendo tutto, ogni giorno sotto i nostri occhi, dignità e piccole malversazioni, arroganze, silenzi dolorosi, povertà crescenti, ma quando tutto questo diventerà notizia, urgenza, oggetto d’azione? Chi è il giornalista che aspetta che sia un finanziere zelante ad accorgersi che i dipendenti di un comune fanno la spesa o vanno al bar? Dov’era, cosa vedeva e vede attorno? E noi cosa vediamo, cos’ è notevole per noi?

Ieri sera alla fine di un dibattito nervoso, ascoltavo un deputato che mi parlava, a fronte delle mie proteste per il mancato decreto sui debiti della pubblica amministrazione, dei vincoli assoluti di bilancio dello stato e in più m’ha detto: lo sai perché non fanno il decreto? Perché non ci sono soldi, eppoi gran parte di quei lavori erano in sovrappiù, inutili, una eredità dell’epoca delle vacche grasse. Che vuol dire questo, gli ho obbiettato, che se a casa mia faccio un lavoro inutile non pago l’artigiano? Ma se ogni spesa pubblica per essere fatta ha bisogno di una copertura di bilancio, come si sono spesi oltre 100 miliardi senza copertura? Perché non si mandano in galera gli amministratori che hanno creato un disavanzo che dovremo pagare tutti? E degli F35 che mi dici? Mi ha risposto: quelli non sono soldi, ma impegno di spesa, forse si spenderanno. E le missioni all’estero possiamo permettercele allora? quello è denaro contante, e la tav allora? Io non sono contrario alla tav, ma adesso questo paese non si può permettere di spendere soldi su opere che non funzionino subito e non producano benefici immediati, non possiamo più permetterci un sacco di cose. Viviamo da poveri, che senso ha viaggiare in alta velocità quando non ci sono i soldi per spostarsi? 

Mi ha guardato come uno che non capisce la realtà, che è un sognatore. E allora gli ho detto che la mia è la realtà, non la sua, che i problemi li conosciamo, e che non serve pagare chi non li risolve. Che non ci interessa più chi ci racconta ciò che vediamo tutti, ma ci interessa chi cambia questo stato di cose. Che a chi non ha un lavoro, un reddito, un conto in banca, dell’Europa non gliene frega più nulla e che senza risposte sul lavoro, un partito riformista, di sinistra, è semplicemente inutile. E che Grillo è una conseguenza dell’insufficienza delle nostre risposte,  della disattenzione con cui abbiamo circondato il fare e il cambiare. Non solo noi che eravamo minoranza, ma anche noi. Certo Grillo è un incosciente, non vede la realtà, non si accorge del disastro che c’è e che sta accelerando. Le sue risposte sono fantasiose, impossibili per buona parte, come quella di dare un reddito a tutti senza che nessuno paghi, oppure  fare subito la riforma elettorale, trascurando il fatto che se si abroga il porcellum semplicemente c’è il nulla, come ha sancito la corte costituzionale, oppure che il parlamento può legiferare senza le commissioni, mentre non è possibile e che queste si devono inventare in quanto, anche grazie al 5 stelle, non si sa chi è maggioranza e chi è minoranza. Questo e molto d’altro è vero, difficile, impervio, ma stiamo discutendo della marca della macchina o del fatto che si è rotto lo sterzo e i freni e stiamo puntando sul burrone?

Tutta questa impasse dovrebbe essere coscienza di tutti, ma come la realtà che tutti vedono e semplicemente fa scuotere il capo, non è notizia, non rileva, fa parte di questo paese che sta crollando nella sua incapacità di essere Paese. Non è solo colpa della politica se non siamo normali, c’è un menefreghismo abissale che non fa vedere la realtà come deviante dal normale, dal giusto ( la signorina Ruby insegna), che non spinge i giornalisti a tempestare le pagine di etica, di comportamenti, di pubblica riprovazione per ciò che non va. Folclore finché non viene perseguito e la situazione diventa tragica. Nessuno tra noi, tranne i soliti potenti e ben informati, è in grado di uscirne intero da questa situazione e i segnali li abbiamo attorno. La vogliamo vedere e dire la verità, perdio, la vogliamo mettere nel presente, perché adesso non vedere è una colpa, non fare è un delitto contro noi stessi e contro tutti. Vogliamo almeno salvarci visto che la crociera è finita malamente? Non si preoccupi professor Onida per aver detto la verità, ovverossia che i saggi non servono e che Berlusconi vuole semplicemente salvare se stesso, lo sappiamo tutti. Piuttosto qualcuno dica a Grillo, a Renzi, a Berlusconi che questo è un gioco terribile, che non è il potere ad essere in gioco, e neppure i destini personali, ma l’intero Paese e che questo chiederà ragione, non di quello che è sotto gli occhi di tutti, ma di ciò che accadrà. E qualcuno lo dica alla stampa, all’informazione che sta giocando a creare le notizie piuttosto che a vedere la realtà. Anzi, per favore, diciamoglielo tutti.

3 pensieri su “Non si preoccupi di aver detto la verità professor Onida

  1. Eccheccavolo Will, sono completamente d’accordo con te!
    Anche se vorrei tanto non esserlo, vorrei poterti dire che hai torto, che ti sbagli, ma non posso farlo, perchè la tua analisi della nostra realtà è lucidissima e realissima e per questo … tragica, purtroppo!

    Buonanotte, ciao

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  2. Anch’io sono d’accordo con te.Basta guardarla in faccia la realtà per sentire la verità,così disperata da non curarsi più delle parole anche se consolatorie.Anzi.Roberto

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  3. In questi giorni discuto spesso di ciò che accade, partecipo a riunioni, mi confronto, e sarà perché, almeno in parte, frequento persone che sentono come me la gravità del periodo, emergono le preoccupazioni, la volontà di tener fermi i principi, di non cercare scorciatoie e neppure di raccontarsi storie. Il confronto e’ tra chi pensa che un governo comunque sia meglio di niente, anche se con i condizionamenti e l’inevitabile abbandono del giusto a favore del necessario, e chi, come me, pensa che con il signor b. non sia possibile uscire da alcunché ma solo perdere qualsiasi credibilità nel cambiare. Quindi meglio un governo di minoranza e tornare a elezioni, meglio perdere e non rinunciare ai principi che sono i presupposti del cambiare davvero, ossia legalità, equità, lavoro, tutela dei più deboli, welfare. E devo dire che non pochi la pensano come me.

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