oltre l’apparenza

Ci sono almeno due casi in cui si argomenta/giustifica troppo: quando la realtà è diversa da ciò che appare e quando la realtà è ciò che appare, ma si vuole venga percepita diversamente.  In entrambi i casi si vuole agire su ciò che appare e per farlo si spiega troppo. 

Nel primo caso, quando dovrei dire ciò che in realtà è, spesso taccio, lascio che ci sia una percezione distorta. La fatica dello spiegare, dell’essere creduto, mi pare troppo grande per il risultato che lascia sempre un’ombra di dubbio in chi non si fida. L’apparenza è un buon crivello e se qualcuno va oltre le apparenze, dimostra fiducia, amorevolezza. Credo che la differenza tra chi ti vuole davvero bene e gli altri, sia proprio in questo cogliere la persona, andare oltre l’apparire, se necessario.

10 pensieri su “oltre l’apparenza

  1. E’ pure vero il contrario; certe volte l’apparenza è già rivelatrice di una verità che non ci piace e per questo pensiamo che oltre l’apparenza vi sia qualcosa di più profondo. Ma qualche volta non c’è. Come nella poesia di Cardarelli: MEMENTO

    L’idea che ci facciamo d’ ogni cosa
    è cagione che tutto ci deluda.
    E’ mal sognare il vero,
    architettar l’ignoto.
    Il male è nella nostra fantasia
    che perfetto e mirabile si finge
    ogni evento,
    è nell’ansiosa attesa
    del giorno beato,
    del fortunato incontro
    che poi ci disinganna.
    Sospiravam la festa. Ecco è venuta.
    Passan l’ore fugaci e malinconiche
    come per il fanciullo
    che niun vezzeggia ed è vestito a nuovo.
    Il bene talvolta fa ressa,
    si soffocarci minaccia.
    Ma il male è continuo, stillante.
    Il bene è l’infrazione, il male è norma
    nella nostra esistenza.

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  2. cerco di non confondere l’apparenza con la verità, e di distinguere tra chi, distratto od occasionale incontro, guarda e passa oltre ritenendo d’aver capito e chi ha già una conoscenza profonda dell’altro per cui ciò che vede si ricombina con ciò che sente e sa.
    Ti ringrazio per la poesia, Dopodilei, molto bella e l’ultimo verso, che non è il mio modo di vedere la vita, fa pensare assai.

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  3. Sai Will cos’è che mi fa decidere di faticare a spiegare? L’importanza della/e persona/e cui la spiegazione è diretta.
    Se questa importanza, ma anche vicinanza vera a me, non c’è o non la percepisco, passo oltre e … chisseneimporta.

    Meravigliosa (e da sottoscrivere all’istante) la tua ultima frase, anzi le ulitme due:

    L’apparenza è un buon crivello e se qualcuno va oltre le apparenze, dimostra fiducia, amorevolezza. Credo che la differenza tra chi ti vuole davvero bene e gli altri, sia proprio in questo cogliere la persona, andare oltre l’apparire, se necessario.

    Che sia un sereno e bel fine settimana Will, ciao 🙂

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  4. La capacità di andare oltre….senza fermarsi all’apparenza è, come dici tu, sintomo di un interesse sincero,….. e della veirità di un qualsiasi tipo di rapporto, concordo con il tuo pensiero, buon fine settimana! 🙂

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  5. @ilmiosguardo: se una persona interessa davvero si spiega, si aiuta a vedere oltre, credo sia l’importanza a motivare l’impegno.
    @in fondo al cuore: bisognerebbe riflettere sull’eccezionalità dei rapporti profondi e sulla loro preziosità, anche in questi mondi dove l’apparenza sembra essere lo schermo della comunicazione.
    Buon fine settimana a tutti i viandanti della vita

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  6. E’ un pensiero che condivido pienamente. Molte volte spiegarsi è davvero complicato e si rischia di confondere l’altro, per questo spesso e volentieri ho scelto di lasciare direttamente agli altri l’arduo compitino di “interpretare” i miei pensieri, i miei modi, le mie parole. Quelli che vanno oltre le apparenze, a volte sono spinti solo dalla curiosità nuda e cruda che è comune a molti uomini. Quelli che ti vogliono bene secondo me neppure chiedono, perche’ non vogliono metterti in difficolta’, ma ti restano accanto sempre e comunque. E’ raro che accada ma è bello anche cosi’, perchè piu’ prezioso, sentito…vero.
    Ciao, Angelica:-)

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  7. Oltre l’apparenza c’è solo la “percezione” di altra sostanza ma che, l’apparenza ha assorbito attraverso condizionamenti vari e svariati di cui se ne rende conto e,conta che altri lo facciano per lui dal momento che non è capace di operare lui stesso per essere quello che “sente” di essere, oppure vive in simbiosi con gli stessi condizionamenti e,allora gioca agli scacchi per vedere chi vince.
    Mirka.

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