Nella vasca delle aromatiche c’è fermento.
E confusione.
Il rosmarino s’è accomodato, si butta indifferente, verso il vuoto, esondando con fiori viola-azzurri.
Il timo, le mente, la santoreggia, parlottano tra loro di questo prepotente, ma non hanno timidezze e serpeggiando, già meditano rivalse.
Il basilico cresce, rorido di verde e sapore, nell’ attesa dei matrimoni estivi, vicinoc’è l’erba cipollina, già piena di fiori violetti, e steli magri. Fanno gli alternativi, si parlano poco.
C’è un’ impudicizia esuberante nelle aromatiche: mostrano, fanno sentire, non s’accontentano e vogliono essere viste.
Solo l’erba luigia vive ritirata nell’angolo E’ una signora cagionevole, che ogni anno fa temere per la sua salute, ma anche quest’anno le foglioline verdi, quasi unghie di neonati, già cospargono di colore e di profumo di limone, il tronco e il ramo.
Chissà dove hanno svernato le api e gli altri soggetti volanti che si muovono con gran succhiare curioso tra fiori omologhi. Spollinano, incuranti delle folate di vento, sono attratti da ormoni che chissà dove insemineranno.
La meraviglia di ogni anno si ripete nella vasca di vetro che fu un acquario, guardarla la mattina mette buon umore per la giornata: gran cosa la vita.