Getta parole intorno. Parole trafelate, per bar illuminati da cioccolate calde, negozi in attesa di saldo, commessi annoiati dai clienti e dalle luci di natale. Banali i clienti, banali le luci. Simmetrie da vedere, senza troppa cura: sentendo i sottotitoli si può pure essere sordi. La notizia, nè nuova, nè buona, è che l’hanno ucciso tra banchi di supermercato, tra cose inutili per noi ed utili ai cinesi, tra extracomunitari consegnati al freddo. Questa maggioranza senza identità, ha un bel dire che c’è una novella, che dalle chiese si esce più buoni di quando s’è entrati, ma è nelle case e nei bar che siamo cattivi, a che serve esser buoni nelle chiese? Così il cicaleccio continua a snocciolare vocaboli: una predica sulle mani -e a che servono le mani-, una predica sul freddo -e a che serve il freddo- senza soggetto nè oggetto. Che me faccio del freddo se nessuno si cura di scaldarmi, a che mi serve la povertà se nessuno m’arricchisce, a che mi servono le ferite dell’anima se l’anima non c’è?
Caro dragone cinese portami tanti colori, non tossici se puoi, portami tanti fogli di carta di riso, porta un senso, non due/tre come al tuo solito, porta un’idea decente che valga più del latte in frigo, portami la voglia di non mandare all’aria questo mondo malato, ma in cui sto bene e che non vorrei cedere. Dammi la forza di regalare un pochino di quello che conta, neppure un sorso di quello che ubriaca, neppure un pezzo di quello che non mi serve. Dammi una disperazione quieta che mi porti da qualche parte, una punta di sorriso che governi le mie scarpe. Dammi di più dragone mio caro, e non dirmelo, perchè lo possa perdere sentendomi più buono, perchè lo possa cedere senza starci troppo male, e soprattutto fammi capire tardi sapendo che ormai non vale.
…E FA CHE CI SIANO FILOSOFI CHE SPIEGHINO LA VITA AMANDOLA SINO AL PUNTO DA MORIRNE VIVENDOLA CON L’ULTIMO BATTITO “TRANQUILLAMENTE” SOSPESO.
Bellissimo questo post nella sua allegra disperata dispersione centripeta.Auguri di cuore portati da un bacio che sa di neve che danzal a rumba e un poco il sogno di un valzer di Strauss “Laggiù nel silente giardin”.Bianca 2007
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