Questo è il secondo contributo alla iniziativa di Tereza (quitereza.blogspot.com), molto, molto libero. Ma tant’è, nei libri si può essere meno che liberi?
E siccome questa idea di Tereza mi piace assai, coinvolgo sette liberi sodali nell’impresa, solo perchè il sette mi piace più del tre:
Incauta, Neru, Enne, MissMinnie, Rapida, Melania, Rob.
Quasi tutte donne. direte.
Embè, le donne leggono e poi ne parlano e gli uomini ascoltano.
![[Copia%20di%20librarsi.jpg]](https://i0.wp.com/1.bp.blogspot.com/_zRKNe6M_JLE/Sy5XHWvj1dI/AAAAAAAAAH4/-AqykowOCBc/s1600/Copia%2520di%2520librarsi.jpg)
Posso dirti che non vale? Avrei voluto una fine differente, per te, per lei, per me che vi avevo seguiti attratto dallo stesso nome e dalle stesse passioni. Se tu fossi rimasto vivo, Maria avrebbe corso con te ovunque, da una parte all’altra della terra, in cerca di polvere e botte, di alcool e di respiri spezzati. Maria era bellissima, l’ho vista nel film, lo sai che era anche Ilsa in Casablanca? E non poteva essere un caso, tu potevi vivere con lei, prima di finire in qualche università americana o canadese ad allevare scrittori che avrebbero migliorato l’america. Oppure restare a Parigi, dopo aver fatto il maquis. Ti avrebbero trattato bene a Parigi, a partire dalle donne e poi l’accademia di Francia, il governo, le cantine di Borgogna, le spiagge di Normandia e del Rossiglione. Ma dovevi passare i Pirenei, non crepare dietro a un masso, dovevi portare tra la neve qualcuno, avere vicino Maria e farti fotografare da Kapa. Come in quella foto che avevo vicino alla scrivania: per me, eri quel miliziano col bimbo in spalla e ti eri salvato ed eri pronto per un nuovo appuntamento con la vita e con la morte. Tu ci sapevi fare con le donne, i fucili, la dinamite, le idee, gli ideali, i dialoghi. Ma sapevi stare zitto, con quel silenzio che toglie respiro alle voci vuote, che riempie di colore l’aria, che riporta dentro e sedimenta. Sei stato il primo della mia raccolta di silenzi, prima di Rieux de la Peste, o di Johnny il Partigiano, sei arrivato prima di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, di Bogart in Casablanca e nessuno ti superava. Magari era il silenzio di Caporetto che odorava di gas e di iprite, oppure quello della tigre sul Kilimangiaro, o il silenzio del torero in Fiesta, o ancora il silenzio dopo la sbornia, simmetrico a quello di prima della sbornia.
Perchè le donne non stanno zitte dopo l’amore? Su questo fa perno il mondo: quello fuori e quello dentro. In ogni grande emozione la differenza è tra chi deve mettere una toppa alla smagliatura spazio-temporale della consuetudine e chi in quel buco si tuffa, allargando la strada appena accennata del nuovo. Maria stava zitta, era fatta del tuo stesso pane, allargava la smagliatura e voleva passare con te. L’alternativa di Robert era la tua alternativa: mai fare la stessa cosa allo stesso modo, perchè la ripetizione spegne il genio. Vorrei parlarti dei silenzi di adesso che ci inzaccherano di parole, dei silenzi delle idee, della solitudine degli inquieti. Non servirebbe, qui tutti tengono troppo alle loro vite calde per avere uno straccio di ideale da agitare nel freddo delle parole vuote. Robert era guidato dalla sua inquietudine, proprio come succedeva a Te, e poteva vivere se metteva in conto di morire. Avevi cominciato così anche tu ad impiastricciarti di silenzi e di sangue, prima sul Pasubio, poi alla guerra greco-turca, poi nelle arene delle corride. Anche nelle corride i cavalli rischiano con il torero e nel pomeriggio c’è lo stesso odore dolce, lo stesso orrore dei muli e dei cavalli, coi legamenti tagliati e gettati in mare assieme ai greci. Robert aveva una donna che aspettava e l’ultimo colpo per sè, da dietro quella roccia, poteva vedere passato e futuro, il presente contava solo per questo, poteva svuotare la testa assieme al caricatore, perchè le donne aspettano. Sono brave le donne, non si curano dell’evidenza, conoscono l’amore e non è possibile trattare l’evidenza e l’amore nello stesso corpo. Così sei rimasto dietro ad una roccia a sparare , aspettando altri silenzi. In pace con Lei che avrebbe aspettato, con te che risolvevi l’inquietudine. Senza cercare avevi trovato, ma non ti era bastato.
Non è bastato neppure a me e una domanda è rimasta appesa, e non era cos’era meglio, ma per chi.
La risposta, che oggi fatico a dare, la conosco: era per te, per noi.
n.b. per chi suona la campana, non riesco a togliermelo di torno, Ernest l’ho conosciuto nei pomeriggi alla biblioteca americana, nella traduzione di Fernanda Pivano e i miei disastri scolastici sono dipesi anche da questo amore giovanile.
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amore giovanile anche per me…
nell’edizione che ho letto c’era in copertina la locandina
ricordo maria che sentiva la terra tremare.
bellissima la tua lettera ,willy
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pardon,sono stata interrotta e mi è scappato un invio distratto:
amore giovanile anche per me…
nell’edizione che ho letto c’era in copertina la locandina del film (che non ho visto) con gary cooper e la bergman.
l’ho letto in treno, se ci penso sento ancora l’odore di fumo e le voci dei miei amici che giocavano a carte….
ricordo maria che sentiva la terra tremare.
bellissima la tua lettera ,willy.
buona notte
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Wow: compito arduo.
Non nell’immediatissimo, ma ti prometto che svolgerollo.
A quanti amanti devo indirizzare una lettera d’amore?
Perchè sarebbero diversi, anche se uno mi è rimasto più dentro degli altri.
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Comincia da quello che ami di più Nico, poi per gli altri diventerà difficile scegliere. Attendiamo 🙂
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auguri per Natale: immensi, Willy.
La Catenona cresce di maglie come mai avrei potuto immaginare:
faticherò ad aggiornarla, dopo Natale.
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Ti leggerò con calma, insieme agli altri che hai coinvolto, meritate davvero tempo, tempo e attenzione.
Smack collettivo
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Dovranno trascorrere questi giorni di follia, Willy.
Un bacio.
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la neve di WP è più discreta e naturale. Quella di Blogspot sembra una sassaiola.
😐
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Ho fatto i compiti, Willy. 🙂
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E’ stato un grande amore, Hemingway, per mee, per tanti.Adesso trovo stia ttarversando un periodo opaco, come capita,ai grandi.
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ci sono ci sono! lo faccio!
ma ho un tempo limite?
appena torna il caldo sulle mie dita lo faccio! sìsì.
buon natale passato willy
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