Nelle rotatorie, alterno, aggressività e cortesia, come in un tango. Nella notte, è bello il giallo agip , scomposto dalla pioggia, che non intristisce. Verso le mura, il verde aggiotta l’acqua scura del fossato. La notte è piena di sorprese e di colori, come questo mix mp3 che salta da Ravel al rock.
Se potessimo sommare le nostre sensibilità, stanotte, ti parlerei del colore nuovo dei tigli, dei semafori e delle luci scomposte sul vetro, della melancolia che m’ accompagna da sempre, ma non è un problema per l’allegria. L’allegria che mi fa pensare che tra non molto, la primavera ( e poi l’estate) spazzeranno i pensieri più grevi.
E’ anche questo piegarsi troppo dentro, che rende miope. Ma un sentiero si sta aprendo, e ci sarà pur una scelta su dove andare.
Hai mai osservato che quando si sceglie non c’è nulla di epocale? E’ una cosa che doveva accadere, anzi è quasi già accaduta, per questo scegliere è una liberazione. Resta quel poco d’ansia e di paura che pone domande ed impedisce la noia.