E’ come dire IO ad alta voce e poi fermarsi per sentire bene il voglio che c’è racchiuso: consapevolezza d’essere, del proprio peso che calca la strada, dei muscoli sottopelle, del sangue che gira forte e piano a comando.
Ich,
qui adesso,
io,
sono.
E sostenere lo sguardo proprio, lasciar da parte i dubbi, ora che un’unghia è lama e che la vittoria è in pugno.
Anche seppoi della vittoria non resterà che un pensieromosca, fastidioso per quanto è stato, per come ero, per dove; adesso voglio, io, essere.