settembre

La pioggia arriva a fiotti  e riga vetri d’incandescenza giallo oro.

Da quanto tempo manca il fumo dai marmi tondi del caffè? Desideri di tabacco, piacere denso, cenere, vita istantanea.

In un bavero di giacca e nei passi che scorrono veloci, i segnali dell’autunno. Mezzo sigaro all’aria di folata.

Fumo e rhum invecchiato per pensieri galleggianti nel tempo che non scorre. Sarebbe bello avere vizi stagionali che non diventino prigioni.

Penso.

Caldo umido di bar, cucchiaino, panna, guardo, annuso, mescolo luci in cerchi di cioccolata. Scie bianche e gialle: dentro, fuori, fuori, dentro.

La tua voce, è pelo morbido di gatto: riempie spazi, tra pensieri diseguali. Non ascolto, ma guardali, se vuoi, i pensieri di carta stropicciata, sono luce scivolata sotto  porta. E’ ancora possibile decidere tra noia ed interesse?

Andare nel colore della pioggia. Fuori.

Il mare cinge il molo, maltrattandolo di carezze e baci. Un’onda incontinente spruzza la notte di vento salso, ancora tiepido.