In una sera come questa, ero a Kiel, via dalla compagnia, per nausea e per tedio. E come capita, ai cortesi insofferenti, il mare quetava le furie.
Nel buio, intenerito di chiazze gialle, davanti a me, una casa accese improvvise le luci. Tutte. Una sola figura si muoveva all’interno e passava da una stanza all’altra, incurante d’essere vista. Finchè una finestra s’aprì e le note di Chopin uscirono con la luce. Quella figura aveva addosso la solitudine della sera, voleva scrollarla di dosso e la spargeva attorno.