Procede nel silenzio lo scambio tra civiltà e benessere. Una parte del paese agiata, ha già deciso che la razza, l’appartenenza etnica, fanno differenza, che la cittadinanza non comprende e non ingloba la diversità. Altra parte del paese che spera nel benessere, che oggi non ha, si sente minacciata, a volte più, dell’altra, per cui c’è una corsa a ronde, invettive e pratica dell’intolleranza. Infine un silenzio colpevole dei riformisti, forse con la coscienza del fallimento di una stagione sprecata nella diatriba interna, nei bizantinismi che lasciavano montare una repulsione acritica nel proprio elettorato. Oggi la destra e´entrata nella sinistra, nelle idee senza differenza, nell’incapacitä’ di distinguere la pieta’, dalla solidarieta’, dalla paura. Tutto mescolato, tutto immemore, con il basso ventre a far da guida. E’ la paura la parola guida di questo tempo, di perdere cio’ che si ha, quello che si pensa di avere, quello che ci impedira’ di vivere quando lo avremo. A che serve chiudersi in case recintate, in citta’ ad ore. C’era una maieutica nel pensiero di sinistra, una convinzione: che la generazione vivente dovesse essere piu’ civile della precedente. E la civilta’ sociale si apprendeva. Cos’e´ accaduto, e’ questo l’effetto del governare: perdere il discernimento?
Buon giorno dal Baden, c’e´il sole e l’aria e´fresca. Naturalmente la tastiera e´tedesca e si vede oiu´del solito.