Cercando quelle parole, tra le molte, la pagina non era al suo posto,
non in quello immaginato,
eppure, lì doveva essersi fermata,
per questo una caparbietà gentile faceva sfogliare, a salti leggere
e se l’attenzione si fermava altrove, da nuovo interesse attratta,
lontano covava quel rovello di desiderate frasi.
Sfogliando altro con forza si presentava
e non è forse così la vita che s’afferma,
ricordo d’ordine e innocenza,
che ha parole giuste per descrivere e qualcosa d’impreciso
che non mette attese dove si pensava.
Forse perché quel luogo era altrove
ed era stata la grazia d’un momento a graffiare nella mente,
ma erano altro…
ed è il cercare,
e ciò che esso trova, che inatteso stupisce il cuore,
perché, di tutti gli amori, l’ultimo concesso ancora,
per suo conto, su di noi scrive note
e ci sorprende.