A scuola avevo buoni voti in Italiano. A mio modo, dicevano, scrivevo bene. E poi non mi mancavano i vocaboli. Sembravano cosa preziosa i vocaboli, ci costruivano persino i test d’intelligenza, però nessuno scavava i significati. Mi sarebbe piaciuto si scrivesse un tema su una parola, su qualcosa che alla fine si rivelasse a chi scriveva e a chi leggeva, sino al succo del significato. Per capire chi c’era dietro e dentro le parole, per capire davvero di più.
Ma non era questo lo scopo della scuola e sapevo la verità: non ero io a scrivere bene, erano gli altri che scrivevano male. Anche i professori scrivevano male, erano solo corretti, ma insipidi. Cosa si poteva trarre da tutto ciò, se non la percezione di chi scrive davvero bene e l’amore per le parole e la scrittura? Vizi che non valgono nulla se non il piacere che provocano. Ecco ho ricevuto un piacere che mi porto dietro per un errore di giudizio, di questo sono grato.

Io non so scrivere…ma penso di saper leggere, qui leggo sempre.
Forse non proprio il significato delle parole…forse il loro sapore.
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eh, posso farne una sorta di bandiera?
oltre le parole… dentro…
(sarei u po’ stanchina ;-))
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Analisi (oso! 🙂 ) fondamentale nella costruzione e nell’estrinsecazione non solo di parole, ma anche, come ratifica il grande Lucio, pensieri. Mi permetto di aggiungere solo che forse, a volte, perso un senso, se ne può intuire un altro..
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@ insolit@: saper leggere e’ una grande capacità ( più spesso femminile 😦 che maschile). Bentrovata 🙂
@ Bis: con i significati tu hai consuetudine da sempre. Non stancarti mai d’essere te 😉
@ Isoy : i sensi si trovano nel loro essere generatori di significato, catene insperate di significato. Buona interpretazione 😉
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Qui il piacere della scrittura si sente e abbondantemente. Non avere capito il perchè tu lo metta in relazione con la deficienza degli altri. In un mondo di appassionati dello scrivere saresti stato un mediocre? Oppure l’errore di giudizio ti ha spinto a migliorarti per meritare quei voti? A me mi sa che non te n’è importato niente del giudizio errato o giusto, ci sono cose che ci dominano, e la
scrittura è una di quelle.
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Non (credo) di avere capito, scusa il refuso.
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@ids : mi piace molto scrivere, ma credo di avere sufficiente giudizio per capire chi scrive davvero bene. Per me naturalmente. La scrittura è talmente soggettiva, anche quando si tramuta nel leggere, che ci fa preferire comunque qualcosa che c’assomiglia, nel periodare, nella scelta delle parole, nelle immagini, ancor prima che nel testo vero e proprio. Del giudizio di allora prendevo il buono, cioè il voto, ma c’era qualche compagno che scriveva bene, non era una classe di mediocri tutto sommato, mancava, però, la gioia dello scrivere. Quest’ultimo vizio, un po’ narcisistico, l’avevamo in pochissimi e questo bastava per farci scambiare i nomi di chi ci piaceva davvero, di leggere ben oltre il programma, e pensare che sarebbe stato possibile scrivere qualcosa di nuovo. Ma non era per il voto e neppure per farne oggetto di lavoro scolastico, era per noi.E lì finiva. Mi sarebbe piaciuto che le lezioni uscissero dal seminato, che invogliassero tutti a esplorare. Ma non funzionava così e il mio era l’entusiasmo di quando si è giovani e tutto sembra possibile, anche rovesciare le convenzioni e le abitudini.
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Mi piace scrivere.
A scuola ho avuto le mie belle difficoltà.
Da matura ragazza mi sono lasciata andare.
Nessun giudizio, solo la gioia di scrivere.
Solo parole da scoprire e riscoprire sempre.
Buona giornata Willy
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@pass: è questo che la scuola dovrebbe liberare, il piacere di scrivere. Ma se ci si arriva sulla rete, e senza voti, con tutto la libertà possibile, è una gran bella cosa. Questo è l’aspetto della rete che mi piace di più.
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