Si è consumata un’occasione di riflessione sul perché ci sia il desiderio di fine. Lo thanatos che accompagna la razza umana, che gira in negativo gli impulsi, le opportunità.
A parte i giulivi, il rimettere in ordine le cose, eguagliando e spianando il passato, che significa? Tutti abbiamo molto da perdere, eppure questo desiderio occulto, scacciato, è presente nel profondo. Forse è l’esorcizzare la paura di ciò che è accaduto un tempo e di cui portano memoria i geni, o forse un senso di colpa atavico che vira verso l’oscuro, oppure ancora l’infanzia dell’umanità che è giovane e pur parlandone molto, non conosce bene il valore della vita. Forse.
In realtà ogni giorno il nostro mondo finisce un po’, demolito da noi con costanza e leggerezza degna di ben altre imprese. Eppure è bello dire ai bambini: oggi hai un giorno tutto nuovo da vivere, vivilo, non curarti troppo del ieri. E’ bello questo pensiero e incompleto, perché ogni giorno realizziamo una piccola fine di un pezzetto del nostro mondo, quello che serve a noi umani e a qualche altra decina di migliaia di specie mute.
Perché lo si faccia con sistematicità, smemoratezza e fiducia infinita di farla franca, non so, però accade e continua ad accadere. E se lo si insegna ai bambini, un qualche divertimento ci dovrà pur essere. Credo sia per questo che ci si preoccupa di una fine del mondo subitanea: ci serve tempo per distruggere tutti i giocattoli che ci hanno regalato.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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non mi sarebbe dispiaciuta una fine totale,completa… nessuno rimane = nessuno soffre.
ma visto che siamo ancora qua…auguri a tutti.
🙂
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Il motivo vero non lo sò…..ma vedo che in tutte le cose c’è sempre gente che si diverte a drammatizzare……e a fare previsioni catastrofiche……divertendosi poi di vedere gli effetti su quelli (purtroppo non pochi) che si lasciano suggestionare……forse sadismo? Chi lo sà…… Buon fine settimana! 🙂
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Ti dirò, quello che mi colpisce (che mi ha colpito) di più in tutta questa storia è l’invocazione deliberatamente antiscientifica di un cataclisma. Quanti ci credevano davvero, e quanti lo hanno usato solo come un argomento di aggressione contro qualunque razionalismo?
(è una domanda retorica, naturalmente – sto pensando a persone ben precise. ma sogno un mondo in cui il misticismo e la scienza non abbiano bisogno di invadersi il campo a vicenda)
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Hai ragione Rob l’antiscientismo serpeggia costantemente, non solo nei catastrofismi. Forse anche la scienza qualche responsabilità ce l’ha perché il razionalismo è stato invocato e usato come fosse una morale anziché uno strumento. Io spero che il rispetto comune tra scienza e misticismo prevalga, in fondo la supponenza non giova davvero e mescolare le cose non ne val proprio la pena.
buon dì di festa a tutti
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Mettiamola così: la scienza viene usata e citata un tanto al chilo, da persone che per lo più non sanno fino in fondo cosa sia e quali limiti abbia. Il che probabilmente vale anche per il misticismo (terreno che però mi è molto meno familiare).
Buoni giorni di festa a te.
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