Importanti a noi e a pochi,
a volte utili ad altri,
le nostre tracce si chiudono nei cerchi,
del thé mescolato pensosamente,
nei pensieri grati, nelle rabbie, negli amori,
tutto si scioglie a volte in un sorriso, a volte in un pianto,
scrivendo epitaffi che correggiamo di continuo.
l’importante è relativo. è una possibilità
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Ci metto sempre un po’ a scindere.
Adesso so, cosa è relativo.
DIS.
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Dunque tutto è relativo, visto che la bozza va corretta di continuo…
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Come nel tronco dell’albero vi sono scritte le sue età, così quei cerchi nostri sono la nostra storia di cui pochi vanno a vedere le tracce. Forse i nostri figli un giorno, ma non è detto. Niente dura e quindi bisogna cambiare, e se tutto cambia rapidamente altrettanto rapidamente mutano le prospettive e ogni domanda apre un nuovo possibile inizio. Non è mai tempo di bilanci, di epitaffi ancor meno credo.
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niente dura e tutto dura. Tempo fa ho visto una mostra sulla Cina con abiti in seta di otto secoli fa, erano di persone consce di sé e dell’assoluto, immaginare ora la vita dentro quegli abiti, significa avere traccia dei propri pensieri su allora, e far rivivere qualcosa e qualcuno. Forse se avessi qualcosa di importante nelle mie tracce, qualcun altro immaginerebbe, ma ciò che ho fatto e che farò è molto più modesto e per nulla pretenzioso, mi concedo ipotesi che si accompagnano sempre al dubbio per cui ogni frase categorica è una porta aperta.
I bilanci ho smesso di farli da almeno 20 anni eppure il senso del fallire, del confronto con ciò che pensavo e penso possibile, non l’ho mai smesso.
L’impegno maggiore di una vita credo sia riconoscerla propria man mano si procede e questo passa attraverso un senso relativo del momento ed una sensazione di complessivo.
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è così importante poi lasciare delle tracce profonde? Non credi basti solo una semplice traccia nostra, personale, nella nostra distinguibile e unica impronta, come le linee digitali, pur senza tante pretese anche, per farci rivivere anche quando non ci saremo più? Io credo di si, che possa bastare. Basterà a chi ci ha conosciuto.
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Cara Pep, credo dipenda dal contratto che abbiamo scritto con noi, le tracce profonde possono essere più o meno tali e più o meno importanti. Direi che più importanti sono le persone, che una traccia comunque resta per un po’, poi svanisce con il ricordo, credo anche dipenda da ciò in cui siamo stati coinvolti, se si hanno avuto responsabilità generali non lasciare traccia significa non esserci stati. E’ vero, l’opinione di chi ci ha conosciuto è importante, ma la nostra lo è di più e noi sappiamo se ciò che facciamo e abbiamo fatto, vale davvero qualcosa.
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Il relativo è nell’ importanza del presente. Poi nel tempo, con i ricordi, con il confronto, intravedo qualcosa di più grande, complessivo che mi appartiene.
Tracce. Di me o per me è quasi lo stesso.
Un po’ come chiedersi cosa sia il TAO.
Poi adesso mi sono venute tante cose in mente e mi incarto 🙂
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Credo che sia legittima e umanissima l’esigenza di lasciare tracce.
Ma credo che le tracce profonde e più importanti, che sono quelle che poi contano davvero, così come il ricordo di noi, le lasciamo in chi ci è (stato) vicino e ci ha amato e ci ama, in chi ci è (stato) caro.
Il resto conta assai poco.
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